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La Fisica Quantistica alle soglie del grande mistero dell’Anima Umana

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La teoria clamorosa e rivoluzionaria di due ricercatori potrebbe presto azzerare l’abisso esistente tra Fede e Scienza. Entro breve saremo forse in grado di dimostrare l’esistenza dell’anima e la sua sopravvivenza oltre la morte.

Siamo da sempre abituati a pensare a Scienza e Fede come a due campi paralleli destinati a non incontrarsi mai, due esperienze che percorrono strade dirette verso destinazioni alternative e incompatibili tra di loro. Questo era almeno l’orizzonte in cui il pensiero umano si muoveva prima della scoperta del mondo quantistico e delle sue leggi così bizzarre e così incoerenti con le leggi del determinismo fisico. Da quando infatti l’uomo ha incominciato ad incamminarsi lungo le…vie infinite della Fisica Quantistica si è accorto che le leggi della Matematica perfettamente applicabili nel mondo osservabile non lo sono altrettanto nel mondo microscopico del quasi invisibile.

Il Fisico statunitense Henry P. Stapp dell’Università della California, da anni sostiene che la convinzione della non sopravvivenza della personalità umana dopo la morte biologica in quanto questa sarebbe incompatibile con le leggi della Fisica è assolutamente priva di fondamento. Lo studioso sostiene infatti che c’è una sorta di taglio al di sopra del quale ci sono appunto le leggi della Matematica con la quale è possibile osservare i fenomeni empirici, mentre al di sotto di tale cesura c’è la Matematica Quantistica che ci svela un mondo completamente al di fuori delle leggi del Determinismo Fisico. Un mondo dove la volontà dello stesso osservatore sembra in grado di influire sui meccanismi del microcosmo in una sorta di collegamento dinamico tra Mente-cervello e mondo osservabile.

In questo contesto l’anima umana, sotto forma di coscienza separata dal cervello, sarebbe inquadrabile proprio all’interno del mondo quantico e la sua stessa esistenza e sopravvivenza dopo la cosiddetta cessazione dei processi biologici si inquadrerebbe proprio all’interno delle leggi che governano la Fisica Quantistica. Leggi che, fino a non molti anni fa, si ignoravano e che invece hanno finito con l’aprirci alla conoscenza di un mondo invisibile che proprio per questo motivo si riteneva inesistente in conformità al riduttivo assioma: credo solo a quello che vedo.

Ad avvalorare questa tesi ora ci sono due scienziati, il ricercatore americano dott. Hameroff direttore del Centro di Studi sulla Coscienza dell’Università dell’Arizona e il fisico inglese Roger Penrose che hanno sviluppato una teoria clamorosa che potrebbe presto riempire l’immane e profondo abisso tuttora esistente tra Fede e Scienza. I due ricercatori sostengono che la Fisica Quantistica è in grado di provare l’esistenza della stessa anima che sarebbe contenuta sotto forma di informazione quantica all’interno dei cosiddetti “microtubuli“, minuscole strutture esistenti all’interno dei cento miliardi di cellule neuronali di cui è composta l’informazione sinaptica del cervello umano.

La coscienza con cui noi percepiamo la nostra identità, il nostro “Io” sarebbe appunto il risultato dell’interazione tra le informazioni quantiche e i microtubuli in cui sono inserite, quello che gli scienziati definiscono come processo di Orch-Or (Orchestrated Objective Reduction). L’anima insomma sarebbe una sorta di programma per contenuti chimici quantistici che al momento del trapasso lascerebbe le strutture in cui era contenuta per uscire nell’Universo continuando la propria esistenza a tempo indeterminato.

Teoria questa che spiegherebbe pure i casi accertati di pre-morte nei quali si è potuta appurare la sopravvivenza al di fuori della vita cerebrale di una coscienza in grado di conservare e riproporre tutte le informazioni raccolte nella vita del soggetto. Coscienza che, nel caso di ritorno in vita del paziente, grazie allo spontaneo reinserimento dei contenuti quantici nei microtubuli, sarebbe in grado di riprendere vita. Una teoria questa destinata a sconvolgere la stessa scienza umana costretta, in questo caso ad una sorta di umiliazione di Canossa, a rivedere completamente le sue certezze a favore di quella Fede fino ad oggi tanto snobbata ma soprattutto considerata nella migliore delle ipotesi solo un coacervo di fantasie create dall’uomo per dare un senso e un significato tranquillizzante alla propria esistenza.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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