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Unicredit sotto attacco hacker: rubati i dati di 3 milioni di clienti

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La notizia è venuta a galla solo pochi giorni fa, ma la vicenda risale al 2015.

Questa volta è l’Unicredit a far parlare e, anche se può sembrare strano, non c’è nessun social network di mezzo. Secondo le recenti dichiarazioni la banca italiana avrebbe subito un attacco hacker. A svelare tutto ciò, sarebbe stata la stessa Unicredit: una sorta di autodenuncia che avrebbe reso la notizia pubblica. Il polverone si è creato in poche ore e da subito si è scoperto che la banca in questione avrebbe preso i dati di circa 3 milioni di clienti. Lo scandalo sarebbe legato all’appropriazione illecita di un file da parte di alcuni pirati del web, contente informazioni di utenti unicamente italiani.

Nomi, cognomi, residenze, email e numeri di telefono.

Ecco cosa conteneva il documento. Nonostante all’interno si trovassero “solo” questi dati relativi agli utenti, non sarebbero state rubate coordinate bancarie. La stessa banca in un comunicato stampa, avrebbe rilasciato le seguenti dichiarazioni:

«Non sono stati compromessi altri dati personali, né coordinate bancarie in grado di consentire l’accesso ai conti dei clienti o l’effettuazione di transazioni non autorizzate»

Il che, potrebbe far tirare un sospiro di sollievo a tutti i clienti Unicredit, ma nonostante questo è importante sottolineare la gravità del fatto. Dopo questo fatto, tra il 2016 e il 2019, sono stati investiti più di 2 milioni di euro per rafforzare i sistemi di sicurezza. Investire sulla cyber security sarebbe quindi diventata una priorità per la banca.

Ranieri De Marchis, Co-Chief Operating Officer di Unicredit,

ha dichiarato che il fatto è stato scoperto solo il 25 ottobre 2019, nonostante la vicenda sia avvenuta nel 2015. Meglio tardi che mai, anche se il danno ormai è stato fatto ed è irreparabile. Ciò che De Marchis intende però sottolineare è il fatto che in quell’anno i sistemi di sicurezza online erano ben diversi da quelli attuali. La banca sarebbe stata infatti incentrata più sullo sviluppo che sulla protezione delle informazioni dei loro clienti. Come riportato da “Il Corriere della Sera, queste sono le parole del Co-Chief che hanno concluso le uniche dichiarazioni che ci sono state in merito alla vicenda.

«Benché i dati oggetto di questo incidente siano non bancari, era importante per noi avviare una comunicazione tempestiva sui nostri clienti»

Nonostante la vicenda si sia conclusa senza furti di grossa importanza,

sono arrivati molti consigli e suggerimenti da parte degli esperti. Controllare continuamente le transizioni, assicurarsi che le proprie password siano protette e, nel caso ci siano situazioni anomale, contattare immediatamente la propria banca. Lei stessa infatti si dovrà prendere la responsabilità di azioni illecite.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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