Una commessa strategica per lo stabilimento di Torino. Questo accordo porterà al capoluogo piemontese circa 75 milioni di euro. La società italiana ha già provveduto alla realizzazione del 50% della Stazione Spaziale Internazionale e dei moduli cargo che periodicamente vengono inviati nello spazio. Ma il nuovo progetto rappresenta un “cambio di paradigma”, secondo il CEO Massimo Comparini, il quale afferma:
«Come accaduto nei settori delle telecomunicazioni e dell’osservazione terrestre anche il dominio dell’esplorazione spaziale è destinato nei prossimi anni a cambiare paradigma […] Insieme al nostro partner Axiom, siamo entusiasti di prendere parte a questa nuova iniziativa mirata allo sviluppo di un nuovo mercato basato su destinazioni spaziali commerciali».
Il futuro dello spazio è indirizzato verso il settore della Space economy e la volontà di ospitare l’uomo in orbita. Ciò si è potuto notare dalla grande attenzione data nei confronti del lancio della navicella DragonX Space. Un settore in cui «la tecnologia e la manifattura italiana giocano un ruolo da protagonista», aggiunge Comparini.
Thales Alenia Space dovrà progettare, sviluppare, assemblare e testare la struttura primaria e il sistema di protezione da micro meteoriti e detriti per l’Axiom Node One (AxN1) e il Modulo Abitativo (AxH). I due moduli spaziali verranno in seguito consegnati all’Axiom Space a Houston. Si procederà, poi, con l’integrazione e l’allestimento dei sistemi principali e la certificazione di volo. Una volta ottenuta la certificazione, i due moduli potranno essere inviati alla base di lancio.
Come spiegato da Phys, la struttura primaria ha recentemente superato i test strutturali e termici ed è pronta per l’integrazione dei vari sistemi. TAS si occuperà della costruzione delle tubazioni per i sistemi di propulsione del cablaggio per gli altri sistemi distribuiti. Gli elementi elettronici di volo – computer, unità di controllo e alimentatori – sono già montati nei loro pannelli strutturali. Il compito di TAS sarà quello di integrarli all’interno della struttura principale.
Il lancio finale è previsto per la seconda metà del 2022 dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese. E si stima che la Stazione spaziale commerciale potrà essere operativa già a partire dal 2024. Altro aspetto innovativo di questo progetto è la comodità. Comparini ha, infatti, affermato che la futura stazione spaziale:
«punterà sull’ergonomicità e su una maggiore confortevolezza, a cominciare ad esempio dai sistemi di illuminazione. La nostra ambizione è che le nuove navicelle possano mettere insieme il meglio della tecnologia con il design italiano».
Agli ingegneri di TAS è affidato anche il robot Exomars che nel 2022 andrà alla ricerca di vita su Marte. Si tratta di un altro progetto sviluppato con l’intenzione di costruire sul pianeta rosso il primo avamposto umano su un altro pianeta del Sistema Solare.
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