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Il fasullo mercato dell’Hi-Tech

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Il capitalismo imperante non fa altro che cercare affannosamente sbocchi adeguati alla produzione delle proprie eccedenze, ciò può portare ad incredibili crescite (anni ’50-’60) così come a disastrose flessioni, come sta succedendo dagli anni ’80 a questa parte.

Una delle tante perversioni che attanaglia il sistema e che trova come complici milioni di pecore belanti al suo servizio, è la produzione di mercati cosiddetti Hi-Tech, che nati come settori d’elites, tendono a rivestire invece ruoli di necessità di sopravvivenza oltre che dei veri e propri status symbol.

Così la massa resa ebbra di falso individualismo egocentrico, ma in realtà omologata ai canoni della nuova cultura global, si esalta al solo ascolto di queste parole odiosamente anglofone come Iphone, Suv, Hd, simboli solo all’apparenza di una crescita tecnologica, ma in realtà segno del declino culturale dell’uomo moderno.

Così i grandi economisti si esaltano nel vedere questi mercati espandersi in maniera così spropositata, segnale che il capitalismo trova sempre la strada da cui ripartire nonostante “ogni tanto” possa incappare in qualche crisi. Peccato che quest’entusiasmo derivi da un meccanismo perverso e masturbatorio in un certo senso, perché è difficile spiegare l’espansione di mercati di prodotti ad alto prezzo in un periodo in cui la disoccupazione, soprattutto in Occidente, è alle stelle e i salari sono rimasti agli stessi livelli di circa trent’anni fa.

Com’è possibile dunque che una folla così esaltata sia diventata di punto in bianco capace di permettersi tali raffinatezze?

Il meccanismo è tanto semplice quanto becero: le politiche neoliberiste, al potere dagli anni ’80, comprimendo i salari hanno dovuto sopperire alla mancanza di domanda adeguata per le eccedenze prodotte e così con la collaborazione dei sistemi bancari hanno aumentato il credito liquido per i consumatori a basso reddito, i quali hanno così potuto comprare la merce in eccesso.

In poche parole il sistema, attraverso le banche, indebita la popolazione affinchè possa comprare prodotti, indipendentemente dal costo e dalla necessità effettiva. Ecco così che l’acquisto rateizzato di un Suv (magari spalmato su vent’anni) è diventato possibile, come anche l’acquisto a contratto di un Iphone o quello di un televisore Full Hd.

Chissenefrega poi se durante i vent’anni di debito che mi sono creato perderò il lavoro, o mi taglieranno lo stipendio, tanto “io c’ho il Suv“.

In un altro mercato, quello immobiliare, ma con gli stessi meccanismi è partita la bolla speculativa che ha portato alla crisi finanziaria del 2008…se la prossima scatterà dal mercato Hi-Tech molti consumatori si ritroveranno con Iphone che varranno meno rispetto al costo delle loro rate.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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