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Affidiamoci a Margherita Hack

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Ho conosciuto la Hack tanti anni fa, nel centro di ricerca di Fisica per un convegno, nella Trieste che aveva scelto come base  di lavoro, facendo rinascere l?astronomia Giuliana. Il perché abbia lasciato Arcetri, non l?ho mai saputo, lei Fiorentina doc che lascia. Capelli arruffati, mal vestita, ma occhi vispi e non poco, accompagnati dal suo accento Fiorentino imponente, che neanche  gli oltre 50 anni Triestini le avevano addolcito: forse era la sua arma, era una combattente.

Lei si occupava delle stelle, noi molto più modestamente della Laguna Veneta, di plancton, bentonici e non ricordo cos?altro, ma lei era interessata, ha ascoltato con interesse, come tutti l?ascoltavano con interesse quando parlava scendendo dai livelli siderali a quelli più bassi. Esempio di come dovrebbe essere un?insegnante, ma che purtroppo per arroganza così spesso non è. Non ho mai amato il suo credo politico, non ne ho mai fatto mistero, ma sono rimasto basito da una delle sue ultime ,se non ultima intervista, dove parla di Mussolini e del Fascismo.

Non facciamo apologia, assurdo reato d?opinione ancora in vigore, ma mi pregio di riportare quanto ha detto, perché la gente rifletta, attivi il proprio cervello e non riporti quello che dicono altri a mo d?ignoranti pappagalli. Noi siamo la nazione dove uno detiene verità, gli altri no.  Mi tocca ricordare che quando gridavamo che il paradiso comunista era un inganno da menzogneri eravamo tacciati: ora diano della menzognera alla Hack, se ne sono capaci.

Clicca qui per l’intervista in cui Hack parla delle conquiste sociali del fascismo (“oggi ce le sogniamo le conquiste sociali del fascismo”).

Achille Altimari

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Di Redazione Elzeviro.eu

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