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In attesa che il 25 aprile diventi la festa di tutti

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La più parte di quanti, in una complessa guerra civile, hanno lottato per la liberazione e la dignità nazionale non voleva certo questo.

Con capacità propagandistica, però, tanta intellighenzia comunista ha riscritto la storia, volontariamente dimenticando, come sempre chi persegue una logica di potere, la complessità. Imponendoci il mito della “Resistenza Rossa”.

Domani, sapendo che non accadrà nulla di travolgente, con patriottismo repubblicano, sarò comunque in piazza. Ricordando, troppi non lo faranno, Edgardo Sogno e che le prime bande partigiane nascevano nelle canoniche emiliane. Senza dimenticare i comunisti in buona fede, ma nemmeno quelli che volevano sostituire la dittatura con un?altra dittatura.

Il clima di unità nazionale, con il Governissimo prossimo venturo, può creare le condizioni per una pacifica, per arrivare al “25 aprile, Festa di Libertà”. D?altronde, come disse Luciano Violante nel discorso con cui si insediava alla presidenza della Camera: “bisogna sforzarsi di capire, senza revisionismi falsificanti, i motivi per cui migliaia di ragazzi e soprattutto di ragazze, quando tutto era perduto si schierarono dalla parte di Salò e non di quella dei diritti e delle libertà”.

Marco Margrita

@mc_margrita

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Di Redazione Elzeviro.eu

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