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Migranti. L’uomo non sopporta troppa realtà?

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Selvaggia Lucarelli ha pubblicato sul proprio profilo di Facebook la foto che anche la rubrica ripropone. Accompagnandola con il seguente commento: “Lascio a voi decidere se era una cellula Isis, l’ennesima delinquente o colei che veniva a rubarci il lavoro. Magari Salvini lo sa”.

Se si leggono le reazioni (spesso solamente emotive, più frequentemente rabbiosamente polemiche), vi si trova un’intensa conferma di un celebre verso di T.S. Eliot: “l’uomo (solo) non sopporta troppa realtà”. L’uomo sradicato – i nostri contemporanei che vagano sradicati, in qualche senso noi stessi – non più fondato sul reale: vagabondo, privo di un’identità (se non reattiva). L’assenza della consapevolezza della propria umanità non permette più, questa l’evidenza che se ne ricava, di cogliere che l’immigrazione è una questione che riguarda non astratti flussi o presunte purezze, ma persone e la loro dignità. Dignità sfregiata tanto dal razzismo (sempre più sdoganato in questi tempi di “populismo della rendita”) quanto dalle semplificazioni buoniste del “politicamente corretto” borghese.

Nella foto, se ci si imprigiona in di questa o quella narrazione ideologica, non si è più capaci di cogliere il dato elementare: siamo di fronte a una bambina morta tragicamente.
La discussione non è intorno all’accoglienza indiscriminata o alla ragionevolezza di un governo del fenomeno, ma al disconoscimento della natura umana. Dell’osservatore e dell’osservato.

Tutto è stato detto, assai meglio, da Papa Francesco nel suo discorso al Parlamento Europeo. Vale la bene riportarlo integralmente. “Non si può tollerare che il Mar Mediterraneo diventi un grande cimitero! Sui barconi che giungono quotidianamente sulle coste europee ci sono uomini e donne che necessitano di accoglienza e di aiuto. L’assenza di un sostegno reciproco all’interno dell’Unione Europea rischia di incentivare soluzioni particolaristiche al problema, che non tengono conto della dignità umana degli immigrati, favorendo il lavoro schiavo e continue tensioni sociali. L’Europa sarà in grado di far fronte alle problematiche connesse all’immigrazione se saprà proporre con chiarezza la propria identità culturale e mettere in atto legislazioni adeguate che sappiano allo stesso tempo tutelare i diritti dei cittadini europei e garantire l’accoglienza dei migranti; se saprà adottare politiche corrette, coraggiose e concrete che aiutino i loro Paesi di origine nello sviluppo socio-politico e nel superamento dei conflitti interni – causa principale di tale fenomeno – invece delle politiche di interesse che aumentano e alimentano tali conflitti. È necessario agire sulle cause e non solo sugli effetti”.

Se non si sta di fronte ai nudi fatti, senza eludere il determinante dato umano, si può al più vincere la “guerra parolaia” dei talk. Ma serve a poco. Per questo è stato importante il decisivo esercizio di parresia della Lucarelli: ci troviamo di fronte ad una persona. La persona è sempre un valore, mai solo un problema.

Marco Margrita
@mc_margrita

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Di Redazione Elzeviro.eu

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