Home / Affari di Palazzo / Un italiano su due boccia Gentiloni…ma va?
Italian Prime Minister Matteo Renzi (R) speaks with Foreign Affairs Minister Paolo Gentiloni after his speech focused on the next European Council, on October 14, 2015 at the Senate in Rome. AFP PHOTO / ALBERTO PIZZOLI (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

Un italiano su due boccia Gentiloni…ma va?

Condividi quest'articolo su -->

Un sondaggio uscito sul Corriere mostra la totale sfiducia degli italiani nei confronti del Governo. Una novità? Secondo il sondaggio proposto dai giornalisti del Corsera il 50% degli italiani esprime un giudizio negativo su Gentiloni, mentre il 52% sul Governo. Solo il 35% del campione interpellato per il sondaggio ha espresso un parere positivo sul nuovo Premier. Cosa c’è da stupirsi di un fatto simile. Sarebbe assurdo il contrario. È già tanto che i cittadini sappiano chi sia il nuovo Premier, considerato che non è mai passato al vaglio di alcune elezioni. Anzi vi ha partecipato un’unica volta, come candidato a Sindaco di Roma, raggiungendo appena il 15% delle preferenze. A quella tornata vinse Ignazio Marino, giusto per intendersi.

La mancanza di consenso per un Premier che è sostanzialmente sconosciuto ai più, è un fatto scontato. A ciò si aggiunga la continua propaganda fatta dallo stesso che sottolinea i risultati “positivi” del governo Renzi. Come i cittadini non si sono fatti ammaliare dal pifferaio fiorentino, votando in massa NO al Referendum, così si sono stufati di farsi inondare di stupidaggini retoriche che non trovano alcun riscontro nella realtà. Giusto ieri è arrivato un altro vuoto discorso di Gentiloni a Catania.

Il Premier a Catania

Il festival delle banalità uscito dalla bocca del Premier ha compreso tutti i luoghi comuni: “Potenzialità del nostro Paese”, “Siamo una grande comunità orgogliosa del nostro passato”, “L’Italia è un paese ricco di opportunità e straordinariamente ricco di potenzialità”, “grazie all’impegno dei governi guidato da Renzi ci siamo rimessi in carreggiata”, e bla bla bla. Parole che crollano come un castello di carte di fronte ai dati macroeconomici dell’Italia e all’agenda politica del Governo.

Una disoccupazione allarmante

Solo lo scorso gennaio 2017 l’Istat ha comunicato i dati relativi alla disoccupazione giovanile, che ha di nuovo oltrepassato la soglia del 40,1%. Quella degli italiani è stabile al 12%. La forbice tra il nord e il sud del Paese è enorme. Il Trentino può infatti “vantare” un tasso di disoccupazione al 7%, mentre in Calabria la stessa voce raggiunge il 22%. Ma non bastano i dati macroeconomici per smentire il canto ditirambico di Gentiloni. È l’agenda politica quella che smentisce più di ogni cosa le parole del premier.

Un’agenda politica che non cambia

Nell’era di Trump e Putin l’Italia ha deciso di rimanere nel solco della tradizione globalista. Il Governo Gentiloni è euroestremista, atlantista e internazionalista. La ricetta per uscire dalla crisi secondo il nuovo Governo è “più Europa”. Una ricetto che l’Italia sta adottando dal 2011, con i disastrosi risultati riportati poc’anzi. L’Italia è una bomba sociale che finora è stata sapientemente disinnescata da pifferai fiorentini e pentastellati. Con Gentiloni sembra però che la melodia sia finita e la bomba è pronta ad esplodere.

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Tirare in ballo il fascismo ad ogni piè sospinto

La sinistra italiana si trincera dietro al rischio del fascismo dietro l’angolo. Risibili considerazioni di …