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Fancazzisti ANOnimi: divertire si, ma con uno scopo

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Questa settimana Elzeviro ha incontrato in esclusiva per voi il duo più irriverente del web, i Fancazzisti ANOnimi. Per chi non li conoscesse Simone e Valerio– duo un tempo trio prima dell’abbandono del progetto da parte di Alessio- utilizza la piattaforma di Youtube in primis, ma anche contenuti pesanti direttamente per Facebook, per intrattenere con video di carattere goliardico. Quando serve sanno deporre la maschera di mattatori e affrontare tematiche sociali non indifferenti, come il non ultimo sostegno a The Mind of the Child, associazione che si occupa di esaltare le caratteristiche migliori di ognuno di noi. Abbiamo raggiunto telefonicamente la coppia romana trapiantata a Milano e tra una risata e dichiarazioni importanti non sono mancate delle rivelazioni in anteprima per noi.


Salve ragazzi, iniziamo con il conoscervi meglio e per farlo descrivete l’altro con 3 aggettivi.
Simone:
Fedele, determinato, orgoglioso.
Valerio: Distratto, impulsivo e un grande amico


La vostra è un’amicizia duratura che nel tempo si è trasformata in un progetto lavorativo, qual è il segreto?
Simone:
L’amicizia è come un rapporto d’amore in una coppia serve sintonia, completarsi a vicenda e dividersi i ruoli. Così è il nostro rapporto che si è evoluto gradualmente, non avevamo intenzione di farlo diventare un lavoro – infatti Alessio che faceva inizialmente parte del trio ha abbandonato il progetto-, perchè quando le cose diventano impegnative poi devi abbracciarlo totalmente.
Valerio: Il segreto di tutto è il rispetto. In qualsiasi ambito. Se due persone si rispettano potranno anche discutere, ma troveranno sempre una soluzione.

Voi siete conosciuti come youtuber, una figura di maggiore spicco rispetto agli anni passati, ancora snobbata da molti e sicuramente ritenuta ancora più come un hobby che un lavoro vero e proprio. Cosa vi sentite di rispondere a queste persone?
Simone:
All’inizio poteva essere entrambi, adesso i social hanno reso necessario trovare una via di mezzo, perchè non è più un gioco. All’inizio potevi pubblicare un video al mese non ne risentivi, adesso ci vuole frequenza per non venir dimenticato. I social sono stati strutturati in modo non ti danno più visibilità se non sei costante. Significa molto essere uno youtuber, anche essere videomaker ed aggiornati sul social marketing, perchè tutto evolve in continuazione.
Valerio: Dovrebbero provare anche solo a guardare cosa c’è dietro la pubblicazione di un video, anche solo di 7 secondi. Sicuramente è partito come un hobby, ma non c’è niente di più bello che trasformare le proprie passioni in un lavoro. Come figura lo youtuber sostituirà, secondo me, i poster degli attori nelle camerette dei ragazzi- lo vedo dalla risposta sempre maggiore durante i raduni. Ciò non toglie che a me sembra ancora un sogno.


Sicuramente la notorietà ha un suo prezzo, come l’esporre la propria vita privata alla grande piazza; quali sono i confini che vi siete posti tra ciò che va e ciò che non va condiviso con i fan?
Simone:
Confini ben delineati [risposta secca], anche se inizialmente ero più aperto e ho parlato anche di una storia d’amore, ma poi una volta finita, la gente non riconosce i limiti, e ti chiede sempre di quella persona. Per fortuna è arrivata la storia di Lais Guinananes e se ne sono dimenticati, ma anche questo ha i suoi svantaggi perchè se sono fuori con una ragazza sento qualcuno che mi canta la canzone dedicata a Lais. In ogni caso fai una cernita degli argomenti consapevole delle risposte che ti arrivano.
Valerio: Il confine che mi sono posto, almeno personalmente, è quello tra privato e pubblico. Per quante foto, post o video di vita quotidiana che si possono pubblicare, c’è sempre una parte che ritengo sia corretto e rispettoso tenere privata, come la famiglia, o gli amici. Ad esempio, difficilmente posto foto se sono al pub con gli amici di sempre, perchè preferisco godermeli al 100%.


Parliamo di progetti e volontà di realizzarli. Voi siete conosciuti grazie al vostro canale che tratta di contenuti comici per la maggiore, eppure avete avuto una svolta interessante negli ultimi tempi sponsorizzando The mind of The Child, come mai ?

Valerio: Io e Simone siamo sempre stati attenti ad alternare la nostra comicità, che è il nostro punto di forza, col fare qualcosa per chi ne ha bisogno. Dai canili al ristorante di Roma che offriva lavoro a ragazzi con la sindrome di Down che rischiava la chiusura. Penso seriamente che se abbiamo la fortuna di parlare a migliaia di ragazzi, sia giusto anche far luce su cose più serie. E’ il nostro modo di dare un contributo. The Mind of The Child non sarà l’ultimo, anzi!
Simone: Ho abbracciato la storia di Massimiliano Secchi e Alessia Mortillo e l’ho trovata interessante.


Alla base dei convegni c’è il coaching, per chi non lo sapesse quella branca che esplora le potenzialità latenti che ognuno di noi ha. Anche voi state sperimentando in prima persona questo percorso? Come funziona di preciso?

Simone: Il percorso lo inizierò in Sardegna, quindi non posso spiegarlo adesso, però lo trovo molto interessante perchè può potenziare le abilità di qualsiasi individuo.
Valerio: Per quanto mi riguarda era la prima volta che prendevo parte ad una lezione di coaching, e devo dire che quando sono uscito dalla sala ho riflettuto molto. E’ stato molto interessante. Lo consiglierei a tutti. E’ un modo per tirare fuori quello che vuoi veramente. E non si deve confondere con la psicologia. Si tratta proprio di centrare l’obiettivo e raggiungerlo. Molto molto interessante.

Il tema del coaching sta invadendo varie aree: film e libri ne parlano spesso ultimamente, non ultimo “Le leggi del desiderio” di Muccino. Credete che sia la risposta ad una società in crisi? Crisi del lavoro o delle certezze?
Simone:
Si, fuori dall’Italia è un ramo che collabora con la psicologia e molte persone hanno tratto beneficio come chi ad esempio soffriva di depressione.
Valerio: Potrebbe sicuramente essere un modo per far capire ad ognuno quello che realmente si vuole nella vita e può aiutare a raggiungerlo. Anche la società ne trarrà giovamento!


E’ un progetto itinerante dopo la prima tappa a Milano, che ha avuto ottimo riscontro, dove andrete?
Entrambi:
Le prossime saranno il 10 Marzo a Milano, 19 Marzo a Roma e 30 Marzo a Cagliari e c’è una data prevista per Sassari, ma anche altre tappe.


Voi siete giovani che con le proprie forze stanno emergendo. Avete consapevolezza dell’impatto che avete sui giovanissimi? E che riscontri avete quando vi togliete la maschera comica per trattare progetti di altro genere?
Valerio:
Mi rendo conto sempre più dell’impatto che una figura come la nostra può avere sui ragazzi. E’ per questo che vogliamo anche trattare argomenti più seri, ma non senza farci scappare qualche battuta.
Simone: Il canale è nato come “cazzeggio tra amici” e quando il pubblico vede che il video ha tematiche diverse da ciò che si aspetta hai una risposta minore, ma quei pochi sono realmente coinvolti e partecipi, anche se è un po’ una sconfitta perchè sono poi quelli i video che mi piacciono maggiormente.


La serie di video “Animali di merda” è la rivalsa dopo il non proprio riuscito progetto animalisti anonimi?
Simone:
C’è stato uno stop, ma ti dico in anteprima che riprenderà come serie settimanale con un format più breve e in collaborazione con un canale di scienza che si chiama Link4Universe. Il progetto è diverso da Animalisti Anonimi , quest’ultimo mi piaceva di più, ma era un continuo litigare sotto i video per gente che ti accusava di schierarsi, quando io né mi sono mai schierato né ho detto di diventare vegano ad alcuno, ma descrivevo un problema e le possibili soluzioni. Io infatti ho dichiarato di non essere vegetariano, invece – anche se non l’ho mai reso pubblico nei miei video- per un anno sono stato vegetariano proprio per studiare quello di cui parlavo.
Valerio: Non la vedrei proprio così. Animalisti Anonimi era un progetto molto interessante, ma troppo delicato da affrontare sul web. Sotto ogni video, per quanto cercassi di restare il più obiettivo possibile, si scatenavano sempre discussioni. Con Animali di Merda invece, ci limitiamo a leggere quello che gli animali fanno, e non come vengono trattati. Sono due cose molto differenti. E devo dire che è molto più divertente anche perchè non si finisce mai di imparare!

A questo punto della nostra conversazione salutiamo Valerio e rimaniamo a chiacchierare solamente con Simone su un progetto che lo vede lavorare da solo, o almeno al di fuori dei Fancazzisti ANOnimi e dal mondo di Youtube. Infatti Simone si è interessato alla narrativa e partendo da una semplice idea sta nascendo un progetto interessante e concreto.

Hai fatto della comunicazione la parola chiave del tuo successo, senza dubbio sai coinvolgere le masse e intrattenerle. Il fatto di essere un comunicatore ti ha spinto anche ad intraprendere un nuovo progetto che abbandona l’aspetto audio-visivo a favore della scrittura, come è nato il tutto?
Per caso. E’ un’idea di queste estate e non mi vergogno di dire che ero brillo e un po’ fatto, quindi ho immaginato la storia in cui io sono il protagonista e ho una serie di vicende con questo genio della lampada incastrato in un rotolo di carte igienica, che volevo rendere una serie video in stile Camera Caffè, poi si è trasformato in altro, qualcosa di più grande. E’ diventata una fanfiction e – anche vista la risposta della rete- una amica scrittrice che conosco, Alba Taish Petrella,  ha condiviso l’idea e lo ha trasformato in un libro  e adesso è diventata una saga fantasy moderna, tutt’altro che demenziale con il primo libro già scritto e stiamo scrivendo il secondo pensando al terzo. Punto molto su questo progetto e spero che una casa editrice lo pubblichi.

Cinque parole che dovrebbero convincere a leggere la tua storia …
L’Apparenza In-Ghana ! ( la quinta è il punto esclamativo)


Non si può negare che tu sia poliedrico, ma da grande la tua strada la vedi in uno dei settori che stai esplorando? Quale?

Eh bella domanda! Ho capito nel tempo che mi piace stare accanto al pubblico e intrattenere deve essere la parola chiave. Non voglio allontanarmi dal web e per questo ho rifiutato proposte televisive che non mi lasciassero libero di esprimermi. Mi piacerebbe diventare presentatore radiofonico o televisivo.


Scenderesti a compromessi per diventarlo?

Ogni uomo ha il suo prezzo, ma che non mi costringa ad allontanarmi dal web anche se sono convinto che Youtube morirà un po’ come MySpace – di cui uscirà un video in settimana. Non esiste lo youtuber oramai esiste il web-creator.

Chi imposta la sua vita in modo che gli altri ne colgano la comicità dietro nasconde fragilità e un velo di tristezza, quanto per te questo è vero?
Al 100% . Non che io sia triste, ma la mia storia sul web è posteriore ad un periodo triste. Ho avuto un adolescenza difficile e ho iniziato con i video a 20 anni come Simone Fancazzista a riscoprire la parte comica. E’ una parte di me, ma c’è altro molto di più come lo è di più Simone Rosini. Una maschera può essere una parte e questa è la parte che avevo tenuto dentro per 20 anni.


Un motto che ispiri e che ti ispira.

Non date retta a Dio – perchè ha ragione a metà- quando ha scritto che il cuore inganna, ma anche se a volte è vero, è inseguire i propri sogni che ti fa battere il cuore e usare il cervello.

Ringraziamo Valerio e Simone per la disponibilità e la simpatia. Vi ricordiamo l’importanza del progetto di The mind of The Child proprio con questo video che trovate sul canale dei Fancazzisti ANOnimi.

Cate Pat

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Di Redazione Elzeviro.eu

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