Ora che l’isteria di massa torna a salire ad opera di un incalzante terrorismo mediatico a cui in troppi si prestano felici; ora che l’homo covidicus crede con fede assoluta che uno straccetto indossabile sulla bocca possa proteggerlo dal “virus mortale”; ora più che mai è necessario ascoltare quelle voci che dissentono e dissentendo dicono cose sgradevoli ma che hanno una loro verità.
Il disgusto per lo spettacolo a cui mio malgrado devo assistere qui in Italia, cioè la trasformazione di un intero popolo in un animale puramente istintivo che guarda al suo prossimo come ad un nemico untore, si mescola all’angoscia per il futuro della nostra Patria, alle conseguenze nefaste che questo futuro può avere su tutti i miei compatrioti, perfino quando sono covidioti.
Ecco perché ho intervistato una seconda volta Roberto Giacomelli, scrittore, autore, terapeuta, che grazie alla sua esperienza di vita e lavorativa ci dice alcune di quelle verità scomode che altri cercano di reprimere. Giacomelli ha scritto nel suo “Il virus della paura” il seguito naturale di “Oltre il maschio debole” ed è proprio sulla paura e la mancanza di esempi che contrastino la paura che si centra la discussione con lui.
“Il virus della paura” nasce come manuale di ribellione spirituale in un momento di crisi epocale. Il virus più pericoloso è quello della paura che viene instillato volutamente per tenere i popoli soggiogati. Il sistema del Terrore è funzionale ai regimi delegittimati, che non godono del consenso popolare e devono imporsi con la violenza. Questo tremendo virus distrugge le difese immunitarie dei popoli, riducendoli a schiavi della dittatura della salute, rinunciando volontariamente ai diritti civili.
I Campi Morfogenetici studiati dal biologo R. Sheldrake sono quella forza invisibile che contiene una memoria collettiva, alla quale i singoli soggetti di una specie attingono l’informazione dagli antenati e che contribuisce allo sviluppo della specie stessa. In pratica è la connessione psichica del gruppo nella quale si propagano onde, nel nostro caso di paura.
Inizialmente l’isolamento forzato imposto dalle autorità è stato vissuto da molti come una lunga vacanza, una fuga dai ritmi folli della società dello sfruttamento. Gli arresti domiciliari sono stati percepiti come un’occasione di relax, di ritorno agli affetti familiari. In Italia la dittatura della salute ha incarcerato i cittadini per tre mesi, caso unico al mondo, chiusura per altro tardiva e la gabbia dorata della propria casa si è trasformata in una prigione.
Una regressione infantile alla vita intrauterina, avrebbe detto Freud. Ora molte persone hanno paura ad uscire di casa e a tornare al posto di lavoro. Il risultato è l’esplosione del disturbo psichico, vera pandemia. Esplosione di sindromi ansiose, di DAP [Disturbi da Attacchi di Panico] e di depressione. Di fatto un’ondata di Disturbo da Shock Post Traumatico ha investito i più deboli e se non verrà trattato avremo un’epidemia di psicosi.
I cosiddetti hashtag fioriti durante il periodo della reclusione domiciliare sono in realtà gli slogan della propaganda governativa. Diffusi ad arte come forma di condizionamento delle coscienze, tecnica di persuasione occulta per fare accettare provvedimenti folli e liberticidi alla massa dei terrorizzati. In realtà è “andato tutto male” e i danni psichici ed economici sono devastanti. I manipolatori che invitano a “non abbassare la guardia” non sono mai saliti su di un ring e non hanno mai provato l’ebbrezza del combattimento. Sono forti solamente con il gregge dei terrorizzati che tiene la mascherina anche a letto.
L’assenza della figura paterna nelle famiglie contemporanee e l’educazione dei giovani maschi affidata alle donne genera i maschi deboli. La mancanza di esempi di coraggio virile fornisce alla società nutritiva i perfetti sudditi, abituati al tutto subito e facile. Soggetti disarmati, facili prede del potere del Pensiero Unico e della globalizzazione.
I presidenti Putin e Trump hanno reagito all’epidemia con una comunicazione mirata a contenere la paura dei cittadini, al contrario del Governo italiano. In oltre hanno sostenuto economicamente i lavoratori colpiti dalle crisi economica, mentre in Italia sono stati abbandonati dallo Stato che ha preteso il pagamento delle tasse dai cittadini in difficoltà economica. Entrambi i capi di Stato sono ispirati da una visione sovranista e patriottica. Il presidente Putin inoltre protegge il suo popolo lavorando ad una restaurazione di valori spirituali, massima protezione dal virus della paura.
Simbolicamente i nuovi feticci con le rotelle, banchi e monopattini, rappresentano la società dell’instabilità, della perdita del Centro e della confusione interiore. Nulla di fermo e solido, tutto in continuo movimento, senza riferimenti superiori e verticalità.
Lo Scientismo figlio dell’Illuminismo, religione del nostro tempo, ha dimostrato i suoi limiti nella risposta ad un’epidemia virale che doveva essere debellata immediatamente dai mezzi della Scienza. Invece la risposta è stata assente. Gli scienziati si sono contraddetti tra loro, non hanno saputo fronteggiare l’emergenza, i rimedi proposti sono quelli usati durante le pestilenze medievali. La scienza profana ha dimostrato la sua insufficienza perché priva di contatto con il sacro. Dimostrando la superiorità dell’antica sapienzialità, unione di mente e Spirito.
La via per ritrovare una nuova dignità è la formazione di uomini integrali, che riscoprano la dimensione spirituale, lo spirito marziale come disciplina e i valori comunitari. La gioventù europea deve lasciare le mollezze della società nutritiva per una visione eroica dell’esistenza. Ne Il Virus delle Paura indico tre forme di terapia alla patologia contemporanea: incarnare la figura jungeriana del Ribelle; azione politica e cammino iniziatico; disciplina marziale.
La figura sulla copertina del libro rappresenta la disperazione dell’uomo contemporaneo, disarmato di fronte ad una situazione di emergenza. Disabituato alla guerra, alle povertà ed alla solitudine, crolla senza difese. È un uomo indifferenziato, privo di risorse virili, come il coraggio e la forza interiore, abituato alle mollezze e ad una vita esclusivamente vegetativa. Gli uomini senza Idee e Valori sono preda della paura.
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