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Popolo Italiano corri alle armi legali!

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Mai come in questo assai oscuro periodo i cittadini italiani hanno scoperto, loro malgrado, di essere l’ultima ruota del carro, l’anello debole di una catena che li vuole succubi e sottoposti all’autorità governativa ma anche ai media ben al di là dei limiti imposti dalla Costituzione Italiana e dalla legge in generale.

Noi tutti stiamo realizzando, al di là della bella favola della democrazia, quanto in realtà siamo, forse da sempre, degradati allo status di sudditi con l’unica prospettiva di dire sempre di sì e di abbassare la testa senza possibilità di  protestare civilmente.

Da oggi, con il nuovo Dpcm appena entrato in vigore, che nelle zone cosiddette rosse impedisce gli spostamenti da casa se non per comprovati stati di necessità, salute o di lavoro, si impedisce per ovvi motivi ad un grande numero di cittadini anche solo di manifestare il proprio dissenso scendendo in piazza.

E’ un po’ come se ci avessero infilato a testa in giù

e con le mani legate in un pozzo stretto in cui è diventato impossibile qualsiasi tentativo di movimento. E questo a fronte di una situazione che, a detta di molti scienziati, virologi, infettivologi, non sarebbe ancora tale e sufficiente da provocare un simile disastro sociale ed economico.

A questo aggiungiamo l’opera famelica e in mala fede di molti media, sia cartacei che on line, che si “divertono” a riportare notizie spesso confezionate e scelte con l’unico subdolo scopo di fare terrorizzare la popolazione oltre ogni limite.

Vi siete mai domandati come mai

questi solerti strumenti a servizio del governo e delle forze politiche che lo compongono, riportino solo e sempre notizie relative al tale e al tal altro personaggio pubblico sottolineandone magari la positività al tampone e poi, tanto per gradire, il suo progressivo peggioramento, mentre nulla dicono se poi lo stesso risulta in un secondo momento negativo al tampone e quindi guarito?

Vi siete mai domandati perché i media continuano a “sfrugugliare” nel mare magnum delle notizie sul Covid riportando solo e soltanto le testimonianze più crudeli, più drammatiche, tragiche e per carità vere,  di chi muore nel giro di poche ore, di chi magari in età ancora giovane riesce a lanciare un ultimo disperato appello a non sottovalutare il virus prima di morire di lì a pochi giorni o ore?

Come mai in questo martellamento ossessivo non si riportano invece, e sono la maggioranza assoluta, anche le testimonianze di coloro che sono rimasti a casa senza avere neanche un minimo sintomo influenzale o di chi si è limitato ad avere qualche linea febbrile o comunque soltanto i sintomi classici di una banale influenza?

O di coloro che sono stati sì ricoverati in ospedale ma che da lì a qualche giorno-settimane sono guariti dopo essere stati sottoposti a trattamento terapeutico risolutivo senza neppure ricorrere alle cure di terapia intensiva e sono poi tornati a casa sulle loro gambe grazie alla professionalità del personale medico e infermieristico?

Perché di questo 95% dei casi

i media tacciono sapendo di tacere offrendoci alla fine un quadro molto più tragico e meno obbiettivo rispetto a quello reale?

Secondo noi sono due i motivi di questa perfetta opera manipolatrice: in primo luogo perché nella loro ormai radicata visione professionale una notizia “tira” maggiormente quanto più assume i connotati della straziante tragicità, e quindi quanto più è in grado di “catturare “maggiormente l’attenzione del lettore frettoloso ma anche affamato di conferme.

In secondo luogo questa mistificazione guidata sembrerebbe appunto…”guidata” dall’autorità governativa che sa benissimo che gli Italiani, una volta che sono stati spaventati per bene, diventano più mansueti e disponibili a farsi chiudere in casa per “salvare la ghirba” Così come viene fatto loro credere.

Quindi ricapitolando ci ritroviamo tutti agli arresti domiciliari senza possibilità di reagire e neppure di esprimere un parere in controtendenza al dictat che ci è stato imposto. Dictat imposto pure a quegli esponenti del mondo scientifico che, dati alla mano, cercano di contestare quanto ci viene detto dagli accademici che sono stati scelti per giustificare l’azione del Governo.

In tutto questo ci sarebbe comunque ancora un’arma a nostra disposizione: quella legale, sia contro il governo che ha baypassato, in termini di diritto di libertà dei cittadini, tutte le limitazioni stabilite alla sua azione dallo stesso testo costituzionale, sia contro i media stessi colpevoli a nostro giudizio del reato di procurato allarme stabilito dall’art 658 del codice penale.

Il testo recita così: “Chiunque annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso le Autorità, o presso enti e persone che esercitano un pubblico servizio è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da euro 10 a euro 516“. In  questa fattispecie rientrano tutte quelle condotte in grado di mettere ingiustificatamente in allerta le Autorità e quindi indirettamente anche la popolazione.

L’ingiustificazione si concretizza, in base a quanto dice la maggioranza della dottrina, anche nell’esagerare la portata degli eventi rendendoli più gravi di quanto non siano in verità. In pratica chi diffonde notizie che provocano allarme sproporzionato provoca un danno all’intera popolazione e pregiudica il regolare svolgimento del lavoro delle Forze dell’ordine.

Da tutto ciò ne deriva che qualche arma noi cittadini ce l’abbiamo ancora perché se è vero che questo non è un reato perseguibile a querela di parte e quindi deve esserci l’incipit da parte dell’autorità giudiziaria, è comunque consentito ai cittadini di fare le adeguate segnalazioni e denunce all’Autorità di Pubblica Sicurezza quando vengono pubblicati articoli falsi, parziali, tendenziosi e potenzialmente capaci di scatenare il panico collettivo con tutte le conseguenze nefaste per l’ordine pubblico. Usiamo quindi queste armi perché, anche se sono forse spuntate, sono quelle che uno stato legale, libertario e moderno mette a disposizione di chi altrimenti sarebbe inerme di fronte al potere costituito.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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