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La Chiesa a gamba tesa sulle Regionali: “Si all’Europa, no al sovranismo”

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I vescovi della regione si schierano con un documento ufficiale: i politici difendano la Costituzione, basta offese e falsità.

di Maurizio Blondet

In Emilia-Romagna non possiamo tollerare che si ceda il passo a sovranismi e populismi.

E’ questo il monito lanciato in vista delle prossime elezioni regionali dalla Chiesa dell’Emilia-Romagna, attraverso l’Osservatorio regionale sulle tematiche politico-sociali intitolato a Giovanni Bersani, nato nei mesi scorsi per volontà dei vescovi della conferenza episcopale regionale.

Scelta europeista

attenzione ai poveri e alle tematiche ambientali. Sono alcuni dei punti contenuti in un altro appello che la Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna ha lanciato in vista delle Regionali del 26 gennaio. Dai vescovi emiliano-romagnoli, guidati dal cardinale Matteo Zuppi, nessuna indicazione di voto, ma un appello alla partecipazione e a un “discernimento sociale e una scelta coerente”.

Fra i punti evidenziati dai vescovi, il primo è dedicato al fatto che “l’Europa è casa nostra”, per poi approfondire questioni di tipo più marcatamente sociale come, con un costante richiamo alla Carta Costituzionale,

l’attenzione ai poveri e pari opportunità: ogni forma di corporativismo, di esclusione sociale e dalla partecipazione attiva, ogni discriminazione di uomini e donne, italiani o immigrati, persone e famiglie, indebolisce il cammino e lo sviluppo regionale.

I due principali candidati alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna, Lucia Borgonzoni e Stefano Bonaccini

I vescovi richiamano l’attenzione

di candidati ed elettori anche sul tema “solidarietà, differenziazione e adeguatezza”, come pure quello legato allo sviluppo e alla coesione, puntando sempre su integrazione e inclusione.

Infine un appello relativo ai beni culturali e ambientali, partendo dalle conseguenze del terremoto del 2012. Nell’appello si parla anche dell’ “abbandono della biodiversità e dell’inquinamento, che possono segnare irrimediabilmente le ricchezze regionali più importanti”.

Nel lungo appello della conferenza episcopale regionale, non c’è, invece, alcun riferimento ai temi etici.

 

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