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L’incarico forzoso

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In qualsiasi altra sciatta democrazia, nel primo giorno dopo le elezioni, il vittorioso premier prende possesso del palazzo salutato e riverito da quello appena uscente. Ma da noi no. Qui siamo ancora a codesta bizantina liturgia della promenade al Quirinale; attendiamo le consultazioni da un mese, il mandato esplorativo, forse un governo di “scopo”. Le solite e penose pantomime che migliaia d’anni fa avrebbero fatto inorridire pure i sofisti in Atene. E non si dica che la colpa l’è tutta del sistema elettorale definito il porcellum, poichè con un successo ampio e certo si sarebbe comunque dovuti aspettare sempre lo scontato ed ovvio rituale dell’illustrissimo pater Napolitano.
Diciamoci la verità in faccia, non è il Vaticano lo stato nello stato, ma i palazzi del potere laico e repubblicano sorto dall’inciucio nefasto tra Dc e Pci. Questa carta costituzionale fu studiata proprio per privilegiare gli eletti del sistema, a scapito della povera gente che lavora veramente. Non è possibile sul serio riformarla,va cambiata fin dalle radici, “ab urbe condita”. Tra il rinnovo delle camere ed il nuovo monarca al Colle, se ne stanno andando due mesi almeno, se va bene. Fra pranzi, cene, ricevimenti, sorrisi, finti auguri e pacche sulle spalle. Di lavoro ce n’è tanto, ma solo per la servitù mediatica ed i cineoperatori. Tornando ordunque in India a filmare i marò e l’ambasciator che porta pena.
A Berlusconi e Fini verso l’era del neolitico, venne in mente addirittura di proporre una repubblica presidenziale, di quella che oramai possiedono anche i paesi tropicali, una volta sbeffeggiati delle “banane”. Poi prevalse il glamour della casa a Montecarlo ed il padano bunga-bunga, quindi la proposta si ricoprì di muffa nel cassetto. Almeno la sinistra ‘sta riforma epocale non l’ha neppure nominata, anzi spesso osteggiata, come si facesse violenza al popolo sovrano e non fosse invece una ventata vera di democrazia diretta! Allora in attesa del mandato condizionato al Gargamella, battiamo i denti dal terrore per un eventuale prelievo del sangue alla cipriota.
Ma quale cacchio di governo del demos è autorizzato a entrarci nelle tasche, a sfilarci il portafogli, a quel furto autorizzato detto prelievo forzoso? Soltanto una loggia globalista che non deve rispondere a nessuno e dal nome Bce. Quello conferito così a Bersani mi pare tanto un incarico forzoso.Non sarebbe stato 
più corretto incaricare il suo compar Mussari?

Luigi Cardarelli

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Di Redazione Elzeviro.eu

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