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Gtt paga i dipendenti per stare a casa

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TORINO – L’azienda più politicizzata d’Italia fa parlare di sé solo ed esclusivamente in negativo. Sfidiamo chiunque a ricercare negli archivi giornalistici una qualsiasi notizia che possa fare anche solo un piccolo riferimento al buon funzionamento dell’azienda
Gli organi di stampa politicamente affini cercano di evitare l’argomento, facendo finta che l’azienda quasi non esista. 
Gtt invece purtroppo esiste e ne combina ogni mese almeno una grossa. Per le prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio è prevista infatti una paralisi totale del servizio “pubblico” torinese, questo perché il personale Gtt, fervido servitore dello Stato, è per la maggior parte impegnato nelle cariche di Presidente, scrutatore o rappresentante di lista. Quali liste? Vi diamo un indizio inizia per P e finisce per D, il colpevole trovatelo voi. 
Alle scorse elezioni Regionali oltre 1.200 dipendenti Gtt erano rimasti impegnati nelle operazioni di voto, catturati dalle mani di qualche fervido partito, rimasto fermo ai meccanismi di proselitismo dei paesi dell’ex cortina di ferro. 
Questa volta è intervenuto l’amministratore delegato, Roberto Barbieri ( già noto per le consulenze d’oro ricevute l’anno scorso), il quale ha detto semplicemente di “agire, con moderazione”, in pratica “esageruma nen”. Come per dire facciamolo come abbiamo sempre fatto, ma cerchiamo di dare meno nell’occhio altrimenti ci beccano che siamo un’azienda schierata politicamente. 
La paralisi avrà ovviamente un costo, quello del lavoro comunque pagato per gli addetti, nonostante non siano al servizio della cittadinanza. Ovviamente chi si sobbarcherà questo costo? I contribuenti, coloro che sono nati nel Comune più indebitato d’Italia, ma senza aver contribuito in alcun modo alla crescita di questo debito, finanziato invece dalla becera gestione della cosa pubblica. 
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Di Redazione Elzeviro.eu

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