Perché voterò per il vecchio caimano

Francamente non avevo voglia di votare. Annoiato, disgustato come tanti. Poi la candidatura dello ieratico, presuntuoso indisponente bocconiano con i suoi nullafacenti apostoli Casini e Finoglio, mi hanno scosso dal mio torpore. Il professore con le banche in testa, aduso a poteri tristi e pericolosi ha risvegliato in me la voglia di partecipare.

Il menu’della politica non offre molte cose. Lo chef (i media supini ai nuovi forti possibili padroni) consiglia e cerca di convincere. L’inciucio con il “progressista “Bersani e’ già stato scritto. Già il termine progressista mi procura da sempre fastidiosi prolassi mentali, figuriamoci abbinandolo alla protervia del senatore a vita. Chissà perchè costoro ,con un passato ed una storia che gronda sangue e disperazione, si vendano oggi come una via obbligata di civiltà.

Non e’ la mia civiltà, ma tant’è. Il buon Grillo dice cose sagge, ma non ci spiega come farà il popolo affamato, a riempirsi lo stomaco dopo aver distrutto i forni per il pane. Proteste legittime e giuste, forse senza proposta credibile. Nella cucina della politica rimane Berlusconi, il vecchio caimano. Di lui si può dire tutto ed il contrario di tutto. Certamente perseguitato per via giudiziaria, è un uomo con delle capacità non comuni. La sua vita lo dimostra. Genio e sregolatezza, non si è mai nascosto dietro l’ipocrisia. Ha combinato molto meno di quanto ha promesso, ma ci ha provato. Indubbiamente comunicativo e simpatico, è forse il primo contribuente italiano ed ha creato dal nulla decine di migliaia di posti di lavoro.

Testardo ci riprova. Ha saputo,contrariamente a tutti, farci sognare. Invidiato dai più che di quel suffisso …ismo ne sono gelosi perchè mediocri. Quei mediocri dalle mani pulite che hanno venduto la nostra Imu alla loro banca di riferimento. Forse alcuni di voi obbietteranno che voto Barabba, ma guardatevi intorno: c’è forse qualche Cristo in croce da salvare?

Luca Marchetti