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Favor: lo scudo dell’impotenza (voluta)

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Nessuno, neppure il piú incallito xenofobo o presunto tale dovrebbe essere rimasto insensibile alla vista (fotografica e televisiva) della piccolissima bambina salvata dal naufragio dei giorni scorsi nel “Mar Lorum”.

Tutti, ci si augura, ritengono che i bimbi vadano tutelati ad ogni costo da guerre, fame e tragedie varie come le pericolosissime “traversate” del Mediterraneo… Che tali non dovrebbero essere considerando il fatto che, appena partiti barconi e gommoni, i migranti lanciano Sos programmati per avvisare le vedette della  “raccolta in mare”.

Chiaramente, una volta ammassati, gli occupanti diventano a rischio e capovolgono spesso le imbarcazioni per la troppa (giustificatissima) “ansia da recupero”, dando vita alle “tragedie del mare”.
E così, strizzati tra il dovere di “obbligo di salvataggio” degli equipaggi incaricati e la umana comprensione per quanto avviene, perdiamo la capacità di analizzare il perché non si sia in grado di porre freno al “fenomeno migrazione”.

In Italia specialmente, visto che da noi arrivano tutti “via mare”, dalla Libia quasi sempre.
E qui inizia l’ipocrita gioco delle parti tra il nostro governo, l’Unione Europea, l’Onu, la Nato e persino il jihadismo libico…tutto supportato da gran parte dei media.

Altrove, nell’ Europa Centrale e dell’Est (ma pure a Calais), hanno innalzato muri di filo spinato ed usato le maniere forti per limitare l’afflusso incontrollato di profughi ed affini…in Italia non è possibile perché è il Mediterraneo il confine: l’acqua dove è obbligo morale ed internazionale salvare chi si trovi in difficoltà.

Già a suo tempo, non appena iniziati i viaggi, la soluzione piú ovvia per fermare esodo e stragi di innocenti era stata qui palesata: bombardare e distruggere le imbarcazioni ed i depositi dei trafficanti “prima” dell’uso, agli attracchi od in spiaggia.
Questi appelli vennero ignorati dalle autorità e dai media generalisti e, ove presi in considerazione, segnati come “guerrafondai ignoranti“. 

La Libia era nel caos e le leggi internazionali vietavano qualunque intervento militare.
Supreme balle, per coloro (tantissimi) che non hanno l’anello al naso e seguono l’informazione libera. Il caos lo avevamo creato noi occidentali aggredendo Gheddafi ed ammazzandolo brutalmente servendoci dei tagliagola di oggi.
In totale violazione delle leggi internazionali, peraltro.
Si vuole qui fare appello alla attenzione dei lettori: già da due mesi la Libia ha un “governo legittimo“, imposto dall’Onu, dagli Usa, dalla UE e pure dall’ Italia con la forza e senza alcuna “elezione democratica”.

Al Sarraj, il presidente, tale è perché sostenuto con le armi da truppe americane, inglesi, francesi e (si dice) pure italiane.
Allora, come la mettiamo? Visto che ora siamo “alleati” perché non gli diamo una smossa?
Abbiamo di tutto davanti le coste della Libia: navi da guerra, marò, elicotteri, droni, cacciabombardieri, persino aerei radar.

Gli altri stati occidentali fanno quel che vogliono, quando vogliono e come decidono loro…per una volta perché l’Italia non usa il suo potenziale militare autonomamente per difendere i propri confini da questa potenziale invasione (ci sono 400.000 migranti ammassati in Libia)?

Non dobbiamo attaccare nessuna postazione militare libica alleata, o colpire civili innocenti. Solo barconi alla fonda e gommoni prima che ci salgano i migranti. Se ci dormisse qualche trafficante di povera gente, avremmo pure fatto un’opera buona.
Chi ci governa non può sempre farsi scudo dell’immagine della piccolissima Favor di turno.

di Vincenzo Mannello
@v_mannello

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Di Redazione Elzeviro.eu

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