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Elezioni amministrative: trionfano i grillini

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Si stanno ancora scrutinando le schede elettorali ma una cosa è certa: queste elezioni amministrative rappresenteranno una svolta epocale perché gli elettori stanno premiando il nuovo e a farne le spese sono i due concorrenti iniziali ovvero il PD e l’area del Centro destra. Un Centrodestra che vede drammaticamente ridimensionarsi soprattutto l’elettorato di Forza Italia che vede le proprie preferenze scendere al minimo storico, un minimo che a Roma non arriva neppure a lambire il 5%.  

Nella capitale il partito di Beppe Grillo con Virginia Raggi si attesta al 35,6% dei consensi e si prenota per il ballottaggio con il PD che si vede comunque drasticamente ridimensionato al 17,2% perdendo praticamente circa la metà dei consensi precedenti. Buona vittoria per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che si attesta su un ottimo 12,3% dei voti. A Milano invece è testa a testa tra Giuseppe Sala e Stefano Parisi, mentre a Napoli De Magistris sopravanza il candidato di FI-Lega Giovanni Lettieri con il quale si andrà al ballottaggio. Buona affermazione della Lega che a Bologna si presenta addirittura come primo partito sfidante nei confronti del PD. A Torino gli elettori stanno premiando ancora Fassino ma il M5S è il secondo partito e con questo l’attuale sindaco della città dovrà fare i conti nella seconda fase del ballottaggio.

Berlusconi quindi sembra uscire nettamente sconfitto e con lui l’intero Centrodestra vittima di una mancanza di chiarezza e di coordinamento tra gli alleati o presunti tali. Una mancanza di unità che ha portato la gran massa dei voti moderati verso il movimento di Beppe Grillo che annuncia trionfante di volere ora cambiare tutto. Al momento attuale è presto per fare delle precise previsioni se non quella che l’elettorato italiano, al netto del primo partito degli astenuti, sembra essersi spaccato e, al di là dell’affermazione dei grillini, non sembra in grado, se non a Roma, di dare una chiara indicazione di voto.

Stiamo infatti assistendo ad una preoccupante parcellizzazione dei consensi, assolutamente in contrasto con l’attuale sistema elettorale maggioritario. In questo momento infatti sembra non esistere un movimento politico veramente dominante, e tale non è ancora il M5S, che possa essere in grado di assumersi precise responsabilità di governo. Una situazione sicuramente più adatta ad un sistema elettorale vecchia maniera in grado di esprimere un’indicazione politica soltanto se dettata dall’antico gioco sottile delle alleanze di corridoio che potevano al peggio sfociare sempre nei cosiddetti governi di larghe intese.

Questo è l’attuale panorama politico italiano e continuerà ad essere così fino a quando qualcuno non si prenderà la briga di scongelare in qualche modo  il voto degli astenuti che in verità continua ad essere il primo partito politico del paese. 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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