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La casa è una cosa seria. Boicotta il Grande Fratello

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In un paese dove l’ottanta per cento dei cittadini ha una casa di proprietà, il quindici per cento viene vessato da affitti da capogiro. La maggioranza, fortunata proprietaria vive o possiede case che sono schiacciate da una forza ben più forte della gravità e della corrosione del tempo: la maggior pressione fiscale del continente. La città di Torino, più inquinata d’Italia e seconda in Europa, guida impietosamente, ancora una volta, la classifica. Le tasse sulla casa sono, nel capoluogo subalpino, più alte che a Roma o…a Venezia.

Intorno alla casa del grande fratello, ieri, intorno alle ore 21.30, la polizia è stata attratta da due gruppi di persone che stoicamente stazionavano sotto una pioggia battente. L’intenzione degli attivisti, definiti come di “estrema destra” dalla stampa massmediatica, era quella di manifestare contro il grande fratello. La trasmissione ha impietosamente usato, quest’anno, come mezzo di autopromozione, un “trans con un passato da monaco”.

Gli attivisti, che avevano dei fumogeni e dei volantini, sono stati allontanati: la loro, intenzione, a giudizio di chi scrive nobile, ma sopratutto legittima, era quella di manfiestare contro la lobotomizzazione delle coscienze operata dalla tv spazzatura. Gli attivisti stazionavano nei giardini limitrofi a piazza della Libertà poco prima dell’inizio della diretta televisiva.

Di questa tentata manifestazione resta lo striscione con su scritto «La casa è una cosa seria, boicotta il Grande Fratello», che fa da titolo a questo articolo.

Tutti i soggetti coinvolti nel controllo, tra cui anche alcuni minori, sono stati identificati. Il processo alle intenzioni e l’identificazione per pubblica sicurezza è stata abusata. La polizia ha acquisito un manifesto che andava a contestare la diffusione massiccia della teoria del gender.

Onore agli ultimi defensores civitatis, e speriamo in azioni più proficue e dalla più ampia rilevanza. Un appello viene ora posto alle forze dell’Ordine, affinché sappiano identificare dove la difesa sia dell’Ordine in generale e non dell’Ordine prestabilito dal più becero spirito dei tempi. Volksgeist che vorrebbe inculcare la teoria gender passando per i canali d’informazione mass mediatici, ma arrivando anche alle scuole ed agli altri punti di aggregazione sociale. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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