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Accogliamo i profughi (solo i profughi), ma l’università gratis è una stronzata

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Il pensiero è già sintetizzato nel titolo. La notizia è che l’Ateneo dell’Università Orientale di Napoli ha preso una decisione politica ed incostituzionale, poiché viola il basilare principio di uguaglianza. L’università ha infatti offerto ai profughi un corso di laurea gratuito. Questo quando la retta MINIMA per uno studente non profugo è di 471 euro. Meglio per voi che non abbiate nulla di proprietà, altrimenti la vostra fascia di reddito potrebbe schizzare verso un’opulenza da voi mai conosciuta, ma migliaia di euro dovranno fioccare dalle tasche vostre (o dei vostri genitori) per mantenervi agli studi. 

La risposta dell’università, è di quelle da mettersi le mani nei capelli: «Non diteci che discriminiamo gli italiani che non hanno la possibilità di mantenersi agli studi perché sono previste agevolazioni specifiche per i redditi più bassi. Chi vuole, può studiare da noi senza spendere tanto. Le polemiche le accettiamo, ma non le strumentalizzazioni». 

Le strumentalizzazioni sono invece proprio quelle operate dall’ateneo, giacché le fasce di reddito sono come una bilancia che appena si sfiora schizza verso un peso realmente iniquo e non corrispondente a quello fisso. Insomma, come buttare un metallo su una bilancia e, senza aspettare che essa si fermi (ciò che vorrebbe dire tenere in conto altri temperamenti, come le spese necessarie alla sussistenza dignitosa) segnare il peso e il prezzo (le tasse). 

Vero è che i profughi in questione sono soltanto i RICHIEDENTI asilo, che dovrebbero pertanto essere a carico della collettività statale; sempre noi, comunque la si voglia vedere. Parlando in termini meramente teorici, se la domanda di asilo venisse respinta e la protezione internazionale non concessa, i profughi, a questo punto “migranti”, o “immigrati”, dovrebbero essere espulsi dal territorio nazionale, mandando a ramengo gli eventuali risultati conseguiti nel corso di studi. La realtà è tutta diversa: i rimpatri e le espulsioni forzate, nel nostro paese, sono poco comuni e facilmente aggirabili.

A Napoli un bambino su quattro non sa leggere o non comprende il senso di quanto scritto. C’è una sotto-alfabetizzazione disarmante, ma anziché impiegare le eccedenze economiche nel settore dell’Istruzione, si preferisce fare propaganda. Chi è che strumentalizza, caro rettore della Orientale di Napoli?
Viene perfino da pensare, che malfidendi che siamo, che l’Ateneo si voglia fare un po’ di pubblicità durante il periodo delle immatricolazioni

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Di Redazione Elzeviro.eu

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