Home / Affari di Palazzo / Politica interna / Equità fiscale?! In Italia se hai la sfortuna di ereditare un immobile rischi di andare…sotto i ponti

Equità fiscale?! In Italia se hai la sfortuna di ereditare un immobile rischi di andare…sotto i ponti

Condividi quest'articolo su -->

Che lo Stato Italiano considerasse i suoi cittadini semplicemente come sudditi da sottomettere e annientare sia dal punto di vista finanziario che da quello psicologico lo sapevamo ampiamente ma che questo arrivasse fino al punto di venirti a succhiare il sangue ancora prima che questo sia effettivamente affluito nelle tue vene non lo avevamo previsto neppure nelle nostre più fosche previsioni. La storia che una signora, sfogandosi, ha raccontato al nostro giornale ha qualcosa di surreale ma purtroppo non rappresenta affatto l’immancabile anomalia del sistema ma, in questo caso, l’incredibile regola di uno stato che, a parte le tante belle parole del nostro Presidente del Consiglio, definire tirannico e sanguisuga è a dir poco riduttivo.

 

La signora in questione ha avuto la…sfortuna di ricevere in eredità, insieme a diversi altri coeredi, un paio di immobili da una sua parente defunta di recente. Badate bene, non stiamo parlando di una residenza imperiale stile Buckingham Palace o giù di lì, stiamo parlando di due normalissimi appartamenti, di cui uno con una famiglia di affittuari dentro, situati in città. Orbene la signora in questione, che vive con uno stipendio che gli permette a mala pena di arrivare…quasi incolume a fine mese e che, come la gran parte degli Italiani in questo periodo, non è riuscita a mettere da parte un euro che sia uno, si è vista arrivare una poco amabile cartella da parte dell’Agenzia delle Entrate. In questa  non c’era beninteso una qualche forma di aiuto da parte di uno stato attento ai problemi di indigenza dei suoi cittadini, ma bensì l’ingiunzione del pagamento (sic!) entro sessanta giorni di più di seimila euro a titolo di imposta di successione a cui si aggiungerà anche il pagamento della tassa sulla proprietà immobiliare e, udite udite, anche la tassazione, circa il 50%, sul suddetto affitto complessivo annuale!

 

Il problema, che rende tutta la questione assolutamente surreale, è che, di questi due alloggi ricevuti, né lei né gli altri coeredi a cui è arrivata la medesima cartella, hanno fino adesso potuto trarre neppure un euro di guadagno, in primo luogo perché la vendita almeno dell’alloggio vuoto in un momento di crisi totale del settore, ora come ora, appare quasi irrealizzabile o almeno assai lontana nel tempo, in secondo luogo perché l’affitto di cui sopra, relativo all’alloggio occupato, serve a mala pena a pagare le spese condominiali di entrambi gli alloggi. In parole povere lo stato italiano si sente in diritto, ovviamente perché si è dato a suo tempo una precisa legge che glielo permette e concede, di prelevarti, anzi la parola giusta sarebbe…risucchiarti la tanta parte che gli spetta ancora prima che tu possa trarre anche un minimo vantaggio da quello che sfortunatamente hai ricevuto.
 

Ora la signora in questione, con tre figli tra l’altro da mantenere, che ha sempre pagato le sue tasse come dipendente e ovviamente non ha patrimoni personali accantonati, e quindi per facta concludentia non ha né…potrebbe avere, i soldi per pagare cotale balzello perché già deve versare sul suo ristrettissimo stipendio le ritenute Irpef del caso, perché già ha dovuto pagare il balzello del Canone Rai TV oltre a quello del Bollo dell’auto e dell’Imposta sui rifiuti e quant’altro rende ricco il nostro poco amato stato, non sa letteralmente che pesci pigliare.

 

Purtroppo neanche noi sappiamo cosa dirle a parte un consiglio a questo punto spassionato e disinteressato: potrebbe provare a chiedere asilo in qualche località lontana dall’Italia presentandosi insieme ai suoi figli nella veste di rifugiata e perseguitata politica, peccato che forse, in questo caso, e non solo per il principio di emulazione, entro breve la seguirebbero probabilmente altri 50 milioni di italiani

Condividi quest'articolo su -->

Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

Cerca ancora

La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta

Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …