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Kyenge, la megalomane, vuol sopprimere alcuni partiti

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L’ex ministro dell’integrazione Cecile Kyenge è fresca di nomina a Bruxelles, dove ha appena ricevuto l’incarico per l’emergenza immigrazione. Questa responsabilità, che Libero così descrive: “è un po’ come mettere Dracula all’Avis“, potrebbe aver ridato le manie di grandezza che il ministro del governo Letta pareva aver perso per strada insieme alla sua “popolarità”. Kyenge si è infatti sentita in dovere di dire la sua circa i partiti e movimenti che si situano alla destra di Forza Italia auspicando ad un rafforzamento della già in vigore Legge Mancino.

La legge Mancino prevede già delle sanzioni che, a mio avviso, vanno rafforzate….Oggi il tema del rispetto della convivenza civile è talmente sottovalutato che in sordina stanno tornando a far parlare di sé i fascisti del terzo millennio…un partito che non rispetti le regole del gioco e del vivere civile deve sapere che c’è il rischio che salti un turno elettorale“, così ha minacciato Kyenge al quotidiano online Affaritaliani.it. Parole che suonano come vere e proprie minacce, in particolare verso CasaPound e la Lega Nord, il cui protagonismo di sabato deve aver infastidito e non poco l’ex ministro. E’ buffo notare che le figure che più si imbevono di democrazia di facciata son quelle che non solo non ammettono nessuna critica verso la stessa, ma anzi vedono nel pensiero non conforme un pericolo da incatenare. La legge Mancino, sulla cui costituzionalità ancora non si è espressa la Corte (essendo in contrasto con l’art. 21 Cost., che garantisce la libertà di manifestazione del pensiero), è una legge liberticida volta a reprimere un sentimento, l’odio, che seppur negativo, rappresenta comunque una libera espressione dell’uomo (chiunque può odiare chi vuole, finché ovviamente tale sentimento non sfoci in azioni violente).

Assodata l’illogicità della legge Mancino, che Kyenge vorrebbe addirittura rafforzare (e come? Punendo a questo punto anche l’amore verso un’idea?), ci tocca confutare la paura, tipica delle democrazie occidentali, delle critiche nei confronti del sistema stesso. Dopo millenni di storia possiamo affermare con tranquillità che nessun sistema politico nato sulla Terra possa rimanere immutato e immortale, nonostante chi lo rappresenti lo abbia sempre pensato.

Gli imperatori di Roma credevano di poter governare fino alla fine dei tempi, così come i feudatari, i monarchi e ora i parlamentari. La democrazia parlamentare non è il sistema ultimo e perfetto verso il cui raggiungimento l’uomo ha dedicato tutta la sua storia. Anche perché vedendo le mille imperfezioni di un simile sistema ci sarebbe da resettare la storia dell’uomo e ripartire da zero.

Persone come Kyenge brancolano nel buio dell’ignoranza storica quando, così parlando, credono di essere nel “migliore dei mondi possibili” facendo propria una visione leibniziana e a tratti positivista vecchia di secoli e smentita dalle guerre distruttive del ‘900 (causate spesso proprio dalle democrazie infallibili).

Anzi la democrazia così come la conosciamo, insieme al sistema economico liberista che porta in grembo, ha ancor più i giorni contati se proseguirà il cammino con la spocchia di credersi d’essere l’ultimo gradino della scala di evoluzione dell’uomo.

Masse di poveri, disoccupati e vittime di mafia e corruzione dei parlamentari (nostri rappresentanti politici) non vedono l’ora di smentire l’assioma di Kyenge e compagni.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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