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Se la cantano e se la suonano

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Ma la notizia odierna, per cui il premio sarebbe stato assegnato all’Unione europea lascia stupefatti, anche considerando le enormi agitazioni che, risparmiando solo il nostro paese, scuotono l’Europa mediterranea, ed in particolare la Grecia. “L?UE ed i suoi precursori hanno contribuito per oltre sessant?anni all?avanzamento della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa” ha spiegato in conferenza stampa un rappresentante del Comitato che assegna il premio, guidato daThorbjoern Jagland, ex primo ministro del paese scandinavo e oggi segretario generale del Consiglio d?Europa (che con l’Ue, ricordiamo, non c’entra niente: anche la Norvegia in sè, come paese, è fuori dall’Unione, ma a differenza della Svizzera, ci tiene a rimarcare la sua matrice di importante polo politico nel continente, sempre con risultati disastrosi, si pensi al conflitto fra Norvegia e Cina). Questi norvegesi, diplomatici improvvisati, sono però anche improvvidi, perché tra i vari momenti che potevano scegliere per l’assegnazione all’Ue di tale riconoscimento, non si sa sinceramente basato su cosa, individuano il tempo più sbagliato.

Ma ecco che ci si spiegano i motivi, prettamente storici, per il quale il Nobel è stato assegnato all’Ue, e sono decisamente Franco-tedesco centrici, tanto per cambiare: “Tra le due guerre ? prosegue il comunicato ? sono state premiate diverse figure che hanno lavorato per la riconciliazione tra Francia e Germania. Dal 1945 il riavvicinamento è diventato realtà. Le sofferenze della seconda guerra mondiale hanno dimostrato la necessità di una nuova Europa. In 70 anni Francia e Germania si sono scontrate in tre distinte guerre. Oggi un conflitto tra i due paesi sarebbe inconcepibile. Questo dimostra come, attraverso gli sforzi e costruendo una fiducia reciproca, due nemici storici sono riusciti a diventare partner“.

Continua Jagland: “Oggi l?UE vive un periodo di gravi difficoltà economiche e disordini sociali ? spiega l?organizzazione ? ma il Comitato norvegese per il Nobel vuole concentrarsi su quello che considera il risultato più importante, il successo nella lotta per la pace, per la riconciliazione e per i diritti umani. Il ruolo stabilizzatore giocato dall?UE ha aiutato a trasformare la gran parte dell?Europa da continente di guerra a continente di pace“.

Martin Schulz, il socialista tedesco attualmente a capo del Parlamento si candida entusiasticamente a ricevere il premio (“sono commosso”),  ma in lizza vi sono anche Barroso e Van Rompuy. Ma sui social network si propone di mandare un greco incazzato, tanto per smuovere un po’ questa farsa glaciale nell’inverno norvegese nel quale il tanto celebre quanto ammaccato premio verrà conferito.

Freddie

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Di Redazione Elzeviro.eu

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