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Siamo negazionisti

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Siamo naturalmente contrari alla legge che punisce il negazionismo. Il ddl è passato al Senato e prevede pene fino a tre anni per chi neghi i genocidi. Per lo storico Franco Cardini, ad esempio, bisognerebbe incriminare la non certo storicamente e etnicamente proba Maestà britannica, seguendo il leggero ragionamento del legislatore.

Questo quando nel mondo sono decine, forse centinaia i genocidi sottaciuti a causa della legge del più forte. È una disposizione tirannica che consacra la totalità del pensiero dominante, come se ce ne fosse bisogno, di questi tempi di dittatura del pensiero massmediatico buonista.

Non lo siamo (contrari) a causa del motto voltairiano del dar la vita per fare esprimere posizioni contrarie alla nostra. Non lo siamo perché così si martirizzerebbe il negazionista (tesi del filosofo Fusaro molto condivisibile). Imporre per legge di credere in qualcosa è un controsenso che non può che soffiare sui fuochi dell’incertezza, anche laddove l’incertezza eventualmente non sia contemplabile.

Lo siamo (contrari) perché non siamo puri di cuore, non siamo convinti, vediamo tutti i giorni come la storia la scriva il vincitore, come mamma America sia ancora celebrata come paladina della democrazia non ostante sia guidata dalle lobbies massoniche. 
Lo siamo perchè sui libri di scuola sono celebrati come patrioti i terroristi rinnegati saltati sul carro del vincitore. Abbiamo paura di subire una condanna, sapete: siamo imbecilli, insicuri, impuri. Siamo un po’ negazionisti.

 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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