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I giornali infoibano il ricordo delle vittime italiane

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Ci sono voluti quasi sessant’anni per riuscire a istituzionalizzare la “Giornata del ricordo“, per ridare luce a quelle vittime italiane morte nel silenzio assordante dell’opinione pubblica italiana. In sessant’anni la sinistra italiana è riuscita a fare di tutto: è riuscita a sminuire quanto accaduto in Istria e Dalmazia o addirittura si è permessa talvolta di negare l’evento, ritenendolo un’invenzione degli storici di “destra”.

Nel 2004 (governo Berlusconi) venne approvata la proposta di legge per istituire a livello nazionale la “Giornata del ricordo” con tale testo: “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo”al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nella giornata sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado….”.

Peccato però che i giornali nazionali, primo motore di diffusione di notizie e cultura in Italia, non siano tuttora per nulla toccati da quanto avvenuto ai loro connazionali. Oggi 10 febbraio pochi, pochissimi editoriali fanno riferimento alle 10.000 (stima non precisa) vittime italiane della violenza dei partigiani slavi.

La Stampa e Repubblica, giornali più o meno apertamente di centro-sinistra, snobbano quella che lo stesso Napolitano definì “pulizia etnica“. Scorriamo le pagine dei quotidiani di Calabresi e Mauro ma non troviamo alcun riferimento alla strage voluta dal maresciallo comunista Tito. Nemmeno il Fatto Quotidiano pare interessarsi dell’argomento, ritenendo forse più importante trattare circa le posizioni politiche del cantante Miguel Bosé.

Sul Manifesto non vi è neanche l’ombra di un accenno, anche se la chiara militanza politica del giornale e di chi lo dirige avrebbe dovuto anticiparci l’esito della nostra vana ricerca. Insomma son pochi a salvarsi da quest’oblio, annoveriamo tra questi Il Corriere della Sera che in un editoriale narra le tragiche vicende avvenute tra il ’43 e il ’47 ai danni della popolazione italiana residente in Istria e Dalmazia, corredando l’articolo di testimonianze fotografiche; anche il Giornale si salva dalla black list degli “smemorati”, puntando in questo caso il dito contro chi ha “infoibato” il ricordo delle vittime per anni.

Il menefreghismo di certe testate dovrebbe farci capire come il ricordo di certe vittime possa avere un colore politico e quindi una scala d’importanza maggiore o minore del ricordo di altre.  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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