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“L’Italia e l’Europa”

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Elzeviro vi propone un?interessante proposta politica ricevuta da un gruppo di persone, quelle che si riuniscono intorno al gruppo facebook “Un programma per l?Italia”, che modestamente ed analizzando la situazione politica ed economica europea e nazionale suggerisce le sue linee guida in chiave di anti-austerità e novità, in un?ottica futura di aggregazione e, perché no, di eventuale discesa in campo.

 Il contesto di riferimento – Elezioni Politiche 2013

L’Unione monetaria europea sta attraversando dallo scorso anno una delle più gravi crisi della sua storia. La situazione attuale, meglio conosciuta come la “crisi dell’euro”, causata dall’enorme debito pubblico di alcuni paesi membri e soprattutto del settore bancario, minaccia l’integrazione europea nel suo insieme.

E’ stato necessario salvare la Grecia (default pilotato), l’Irlanda, il Portogallo e ora la Spagna dalla bancarotta, attraverso aiuti finanziari europei “comuni”, il cui obiettivo era di garantire la solvibilità di questi stati ed evitare il fallimento nazionale, che avrebbe avuto ripercussioni imprevedibili per lo spazio monetario europeo.

L’Unione europea ha stanziato un aiuto provvisorio per un totale di 750 miliardi di euro che, a partire dal 2013, dovrà portare alla creazione di un meccanismo europeo di stabilità (MES). Era un obbligo sostenere congiuntamente gli stati europei colpiti da una grave crisi finanziaria ed istituire un meccanismo di protezione stabile dell’euro nel suo complesso. Le misure di protezione ed i piani di salvataggio sono oggi ancora troppo limitati e non sono minimamente sufficienti a fare uscire l’Europa e la moneta unica fuori dalla crisi.

Tali misure affrontano solo i sintomi, ma non cercano di capire e di contrastare le cause profonde delle crisi finanziarie degli stati e delle banche. Avremmo dovuto riformare in profondità la politica economica, finanziaria e sociale europea, nel quadro di un governo economico europeo “democraticamente” legittimato e dotato di ampi poteri di intervento. I capi di stato e di governo europei, in maggioranza conservatori e liberali, e soprattutto la cancelliera tedesca e il presidente Sarkozy, si sono rifiutati per troppo tempo di discutere di una “governante” economica europea.

Non l’hanno saputa anticipare e hanno dimostrato di non avere quella visione politica di cui l’Europa avrebbe avuto bisogno durante la crisi.

L’Europa governata dai conservatori ha esitato troppo. Le decisioni assunte all’ultimo Consiglio di Marzo 2011- riforma del patto di stabilità e di crescita, accordo sui principi di un meccanismo di stabilità europeo permanente e su un patto per l’euro – sono ben al di sotto del livello di slancio politico necessario per dare vita ad un vero governo economico europeo.

Sono state solo messe in campo iniziative incentrate sul rigore di bilancio, sull’austerità, considerata come la via maestra per far uscire l’Unione europea dalla crisi.

Si tratta di un approccio alquanto sbagliato e pericoloso. Riduce la crisi monetaria europea ad una crisi di indebitamento dei paesi membri e dimentica, così drasticamente, la causa principale della crisi attuale dell’euro: una crisi, nella sostanza, tutta dei mercati finanziari internazionali, scatenata da un’enorme speculazione che ha costretto a più riprese gli Stati membri dell’Unione europea ad indebitarsi per impedire il crollo totale dei mercati finanziari.

Sono i contribuenti, gli onesti cittadini, che stanno pagando inutilmente il conto della crisi.


Per colpa dei conservatori europei, le banche e gli speculatori, le cui operazioni finanziarie rischiose hanno provocato la crisi stessa, ne usciranno senza alcuna conseguenza. Questo non può essere né economicamente né socialmente accettabile!

Le iniziative e le riforme attuali non sono ininfluenti poiché prescrivono una via, quella dell’austerità economica, come “unico rimedio universale” per tutti i paesi membri. Esse dimenticano le disparità economiche e gli squilibri esistenti tra gli stati membri dell’UE e, cosi facendo, rischiano di accentuare le fratture economiche invece di sanarle.
Un esempio: le ricette economiche adottate in Grecia per risolvere la crisi sono assai eloquenti di tale disfatta. La “troika” (ovvero la commissione europea di Bruxelles, la BCE ed il Fondo Monetario Internazionale) con la ricetta di «sangue lacrime e sudore», applicata all’economia greca, ha prodotto in realtà risultati catastrofici, tanto nella sua struttura sociale quanto nella sua economia.

Destino amaro questo, che sarà riservato a tutti gli stati membri dell’Unione Europea, in tempi diversi, qualora dovessero (dovessimo) imperterriti continuare con tali inutili, ma soprattutto dannosi, provvedimenti. 

Abbiamo ben compreso a nostre spese, con i 20 miliardi di Euro pagati, dall’Italia, per finanziare i fondi EFSF/MES ed i 3.000 Miliardi iniettati dalla BCE nel sistema bancario europeo (che è pur sempre la nostra moneta!) che tutti questi salvataggi, per lo più diretti verso il sistema bancario nord-europeo, sono inconsistenti e distruggono inesorabilmente l’economia reale dei paesi membri.

Infatti, le politiche economiche e sociali neo-liberiste, intraprese da noi nel corso degli ultimi 20 anni, fatte di sistematiche privatizzazioni e “deregolamentazioni” progressive, pur essendo state presentate ai cittadini-elettori come un grosso vantaggio per l’economia ed i consumatori e più in generale per il benessere sociale, nella realtà hanno avuto il solo ed unico scopo di favorire l’arricchimento delle “lobbies” e il trasferimento di situazioni di monopolio ? vedasi quanto accaduto in settori strategici – dalle mani pubbliche a quelle private, facendo sprofondare ancora di più nel baratro sia l’economia che lo “stato sociale” nel nostro paese.

La politica monetaria ed economica neo-liberista è profondamente sbagliata, perché non risolve minimamente le cause del problema, ovvero la moneta data in gestione ai privati (delegando loro il suo totale controllo): tale moneta ha come unico modo di utilizzo per gli Stati membri UE, un meccanismo di emissione esclusivamente a debito!

Tale meccanismo di emissione, congiuntamente all’effetto dovuto al pagamento degli interessi sulla liquidità circolante, fa si che questo sistema monetario sia matematicamente insostenibile nel lungo periodo, determinando un trasferimento continuo di ricchezze, dalle tasche di chi lavora e produce verso i “forzieri” di chi prende per primo i soldi e li impiega speculando (rendita finanziaria parassitaria!).

Inoltre nel nostro caso lo Stato, pagando costantemente interessi reali sul debito – dal 1982 ad oggi – per usare la “sua” moneta (oggi l’Euro), è stato costretto a tassare sempre di più i cittadini (si vedano gli aumenti di accise sulla benzina, o ancora l’introduzione dell’IMU), producendo gravi distorsioni nell’allocazione degli investimenti, che vengono dirottati sempre di più dall’economia reale verso l’economia dell’usura!

Pertanto e’ inevitabile prendere atto e concludere che:

? Questa Unione europea fatta sull’euro, ad esclusivo vantaggio delle banche e delle multinazionali, non può far altro che fallire, visti gli egoismi sui cui è fondata!

? Non ci resta altra soluzione che tornare alla “lira” ed alla piena e completa gestione della sovranità monetaria, da parte dello Stato italiano!

? E? ora più che mai necessario ed indispensabile cancellare 20 anni di politiche economiche e sociali neo-liberiste, completamente errate, e proporre politiche completamente differenti, che salvaguardino principalmente il bene comune, l’ambiente ed i diritti fondamentali di tutti i cittadini, sanciti dalla nostra costituzione.

Il nostro programma si chiama: “Una lira per l’Italia – politiche 2013” Come attuare questo programma? leggi come, al seguente link: http://unprogrammaperlitalia.blogspot.it/2012/10/una-lira-per-litalia-politiche-2013.html e poi se condividi quanto sopra, divulga e mettiti in contatto con gli amministratori del gruppo facebook “Un programma per l?Italia” (https://www.facebook.com/groups/unprogrammaperlitalia/).

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Di Redazione Elzeviro.eu

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