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Giampaolo Pansa Presidente della Repubblica, perché no?

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Per sconfiggere corruzione, svendita al miglior offerente e schiavismo delle ideologie in politica.

LA PROPOSTA – Da queste colonne vuole partire la proposta di un uomo, un intellettuale sinistrorso, ma autore di una ricerca storica approfondita. Un giornalista rinomato e stimato, che si occupò da vicino di grandi tragedie (Vajont) e di grandi torbidità della tanto decantata storia, rivisitata con le testimonianze che negli anni recenti è andato a cercare (il ciclo dei vinti). Giampaolo Pansa è un colto e stimato professionista, con una penna scorrevole e amabile, forse inviso a qualche vecchia cariatide della politica, ma perlopiù apprezzato negli ambienti intellettuali italiani. 

Innanzitutto perché un intellettuale anziché un politico navigato? Perché sarebbe oggi sicuramente meglio che rappresentasse la nostra nazione un personaggio non proveniente da un ambiente verso il quale non è riposta la fiducia del popolo. In secondo luogo perché sarebbe, l’autore di una ricerca storica sulla guerra civile, l’unico possibile fautore di una tanto agognata, quanto ancora lontana, pacificazione nazionale. Si pensi che il presidente Napolitano è riuscito solo recentemente ad esprimere il concetto, in realtà già palese nelle menti degli italiani, che il nostro paese sia stato dilaniato, al termine della seconda guerra mondiale, da una guerra civile. Ecco, la pavidità della politica del vincente (o del voltagabbana), finora, nemmeno aveva accettato la possibilità di definire guerra civile la lotta fratricida tra imboscati e repubblicani.
In tempi in cui si parla amabilmente di reato di opinione, e il liberticida ddl Scalfarotto è ancora in fase di approvazione,la proposta di un intellettuale che si pone strenuamente e da tempo a difesa della libertà intellettuale, appare più che sensata.

Nel 1980 Pansa scrisse il suo celebre pezzo «Il giornalista dimezzato», nel quale criticava il vendersi dei giornalisti al miglior offerente. Pratica bene diffusasi anche nella politica. Di puttane è pieno il mondo, in ogni professione. Aiutare compassionevolmente tali puttane a smettere può farlo solo chi si renda conto senza fette di salame sugli occhi di chi, invero, esercita tale professione negli ambienti delle istituzioni. Servi di partito e schiavi delle ideologie, per Pansa, sono da deprecare. Al Quirinale la sua politica sarebbe coerentemente indirizzata in tal senso.
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freddie

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Di Redazione Elzeviro.eu

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