E’ ora di insorgere.
L’Ue(rss) ha ormai permeato le nostre istituzioni in modo così subdolo, ma anche grossolano, facendosi scudo dei bambini. Quanti tra gli ottocento pargoli che giovedì alle 10 e mezza di mattina (invece di studiare le tabelline e i numeri primi) saranno contenti, tra qualche anno, di avere partecipato ad una becerata inneggiante l’Unione europea?
E quel che è peggio, un flash mob per partecipare al quale si immagina non sia stato espresso un consenso minimamente informato, o peggio, un consenso dettato da forza maggiore, come non rendersi invisi gli insegnanti. “L’Europa siamo noi”. L’undici dicembre in Piazza del Popolo, ad Ascoli, si è tenuta una dimostrazione che non appare troppo dissimile ai mezzi della dittatura per guadagnare consenso. Un “percorso educativo e didattico che sfocerà il 9 maggio 2015, con la giornata dell’Europa”, staremo a vedere come.
Non basta l’affiancamento obbligatorio, in ogni palazzo espressione delle istituzioni, della bandiera dell’Unione, ora la si fa sventolare a ottocento bambini DAI TRE AI QUATTORDICI anni, contenti, oggi, di aver saltato l’interrogazione o il compito in classe.