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“Gli immigrati rendono più della droga”, la Lega vuole indagare sulle coop rosse

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Il “mondo di mezzo” è quello dove tutti si possono incontrare, imprenditori e politici con criminali comuni e mafiosi, senza i fastidiosi riflettori delle telecamere. Questa è la teoria di Massimo Carminati, il “re di Roma“, arrestato a seguito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Roma che ha portato all’azione da parte dei carabinieri del Ros.

Carminati pare essere la radice, la persona giusta dato che già durante gli anni di piombo aveva avuto un ruolo di collante tra la criminalità organizzata (la Banda della Magliana in quel caso) e i Nuclei Armati Rivoluzionari. Alcuni giornali tendono a dare enfasi alla connotazione politica delle persone coinvolte, così Carminati diventa “camerata”, quando invece è lo stesso Carminati a circondarsi di persone provenienti da qualsiasi area politica, così da costruire un tessuto criminale in grado di corrompere e coinvolgere chiunque.

Salvatore Buzzi, militante di estrema sinistra, era il braccio destro di Carminati e avrebbe dovuto mettersi “in minigonna per battere” per coinvolgere la giunta Marino. Oltre però alle solite mazzette, alle solite turbative d’asta e al solito riciclaggio dei soldi, questa volta si è messo di mezzo pure il commercio di esseri umani. “Gli immigrati rendono di più della droga“, queste le parole di Buzzi in un’interecettazione telefonica. Proprio lui che in passato si era inventato una cooperativa sociale con ex detenuti, creando poi un piccolo impero nel settore. A Roma il tetto profughi è fissato a 250, come mai ad oggise ne contano 2.500?

Propio perché gli immigrati rendono di più della droga e i soldi gestiti dalle cooperative sociali vengono usati per farne altri e altri ancora. Il tutto alle spalle sia degli immigrati sia dei cittadini italiani, già oberati dai costi pubblici di mantenimento delle strutture di accoglienza. In tutto questo un ruolo da protagonista è stato molto probabilmente recitato da Luca Odevaine, prima vice capo Gabinetto con Veltroni e ora al Tavolo di coordinamento nazionale sull’accoglienza per i richiedenti asilo del ministero dell’Interno, arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Mezzo Mondo”.

La Lega Nord ha presentato una proposta di legge per istituire una commissione parlamentare d’inchiesta che verifichi come vengono spese le risorse economiche legate al fenomeno d’immigrazione. Vorremmo estendere su tutto il territorio nazionale le verifiche e togliere il velo d’opacità troppo spesso presente in cooperative e onlus che hanno in gestione il business, io lo chiamo così, dell’immigrazione“, ha spiegato Massimiliano Fedriga, deputato leghista.

Questa commissione andrebbe istituita d’urgenza, anche perché sarebbe interessante sapere se esiste un legame tra il giro di Carminati e il giro dei traghettatori, dato che il business dell’immigrazione comincia con la traversata sul gommone. Per ogni criminale beccato c’è sempre un carabiniere che ha fatto un buon lavoro, tuttavia la Procura di Roma deve fare in modo che questo lavoro si mantenga nel tempo e dia quindi una punizione esemplare a chi è coinvolto nella vicenda. Se Massimo Carminati, nonostante le indagini e le condanne pendenti, è riuscito a gestire tutto questo traffico fino ad oggi c’è evidentemente stata in passato una qualche sorta di negligenza da parte del sistema giudiziario romano nei suo confronti. Ci auguriamo che ciò non avvenga più.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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