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Fedez il grillino prende soldi dalle multinazionali straniere!

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Il valore delle epoche storiche è dato soprattuto dalle correnti artistico-culturali che possono più di ogni altra cosa influenzare e smuovere le masse. Contro la corruzione ecclesiastica si schierò Dante Alighieri, così come Pellico e Mazzini si schierarono contro la corrotta dominazione straniera. D’Annunzio fu vate di una generazione ardita, pronta alla morte per il tricolore…e adesso?

Oggi c’è Fedez, giunto alla ribalta come “superstar culturale” di un paese alla deriva. L’era digitale, dove Facebook e Twitter dominano, ha ammutolito le voci di una cultura filosofica e letteraria italiana timida e ancora troppo inzuppata di ideologie vetero-marxiste, per lasciar spazio a chi, ahinoi, questi canali li sa usare alla perfezione. Fedez, rapper italiano di classe ’89, ha deciso di prendere, in maniera improvvida, le redini della diligenza italiana, lanciando il suo messaggio ricco di qualunquismo e contraddizioni.

La lite via Twitter con il vicepresidente Gasparri è servita come trampolino di lancio verso la notorietà politica, consacrata con la decisione di scrivere e dare voce al nuovo inno del Movimento 5 Stelle, coerentemente con le sue idee politiche. Inno che si intitolerà Non sono partito. Non un buon punto di partenza la redazione di un inno, strumento tipico del partitismo più bieco, per chi nei partiti dice di non riconoscersi più.

Tolto questo dettaglio Fedez ha rincarato la dose proprio negli ultimi giorni con una battuta al veleno contro Brunetta: “sarebbe come lanciarsi dal paracadute dalla testa di Brunetta” pronunciata durante una puntata di X-Factor. Il tweet-replica di Brunetta è stato immediato: “Fedez fai schifez. Non riuscirai mai a gettarti con il paracadute dalla mia testa. Impossibile arrivarci per uno con il tuo cervello“.

Semplice e disinteressata ironia? Macché, si tratta di una sottile strategia commerciale di cui ha parlato lo stesso Fedez durante il programma radiofonico Il volo del mattino. Come il rapper spiega minuziosamente i tweet si possono vendere, e quelli delle superstar come lui valgono migliaia di dollari! Altro che paladino del popolo e attivista grillino, Fedez vende i suoi tweet (dal dubbio valore artistico) alle multinazionali, proprio come afferma nell’intervista con Fabio Volo.

Una bella contraddizione quella di prendere soldi dalle multinazionali, le stesse che vengono criticate a spada tratta dal movimento di cui lui stesso si è fatto musa. Così come è difficile conciliare la visione anticapitalista e no-global del Movimento 5 Stelle (e presente anche in numerosi testi delle canzoni di Fedez) con il suo ingaggio a X-Factor, programma edito da Sky (multinazionale straniera) e scimmiottatore di un format americano, dunque l’emblema di quella stessa globalizzazione grossolana e patetica criticata nelle sue canzoni.

Chi è dunque realmente questo Fedez? Un rapper socialmente impegnato e politicamente vicino ai bisogni di una popolazione sempre più insofferente alla politica oppure un abile trasformista capace di cambiar pelle e idee a seconda del rientro sul conto corrente? A voi italiani l’ardua sentenza. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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