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Quando controllo sanitario non fa rima con accoglienza

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L’Ebola, anche se lentamente, incomincia a dare i primi segni della sua presenza anche in Europa, e, tra l’altro, è di poche ore fa la notizia di un nuovo caso sospetto a Parigi. Si tratta di un’infermiera che aveva prestato le sue cure ad un’operatrice sanitaria che, una volta tornata in patria, aveva manifestato i sintomi del virus. La situazione continua, almeno a parole, ad essere comunque sotto controllo in tutti i paesi del continente.

 

I casi stanno aumentando ma, grazie al cielo, sono a tutt’oggi ancora sporadici. Il Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, che si è recata a Parigi per un vertice sulla diffusione della malattia, continua a a dare rassicurazioni sul cordone sanitario organizzato in Italia e ha anche proposto di rafforzare i controlli di coloro che escono dai paesi africani con sistemi di certificazione indipendente. Ricordiamo come, fino ad ora, i sistemi di controllo si siano basati soltanto sull’autocertificazione.

 

Sarebbe bello ma soprattutto utile ricordare come lo Stato Italiano stia fronteggiando da mesi-anni quella che appare sempre di più come una migrazione di tipo biblico senza sufficienti e adeguate forme di controllo preventivo sanitario e anzi, qualcuno, vedi la Presidente della Camera Boldrini, ha lanciato più volte ispirati anatemi per osannare e sostenere l’accoglienza massiccia a tutti i costi fino a “fustigare” pubblicamente  gli operatori che stanno lavorando a Lampedusa in condizioni di emergenza non più umanamente sostenibili per aver “esagerato” nel sottoporre a “docce forzate” gli immigrati.

 

Se accogliere tutti in modo indiscriminato indipendentemente dalle condizioni igieniche possa coniugarsi con un rigido sistema di prevenzione sanitaria evidentemente alla signora Boldrini interessa poco e altrettanto poco interessa ai vari demagoghi della sinistra populista che incitano al “volemose tutti bene” e a ospitare a casa, ma non la loro, chi viene a bussare alla nostra porta. E allora che dire…forse lo stesso Ministro della Sanità che, ob torto collo, è stata costretta a far parte di questo raffazzonatissimo governo di sinistra, come ha più volte ricordato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, dovrebbe capire l’enorme differenza che c’è tra le parole di chi osanna l’accoglienza a 360 gradi e i…fatti, ovvero la necessaria tutela sanitaria del nostro territorio. E intanto nei vari centri di accoglienza intasati si canta il nuovo inno della sinistra buonista: “Ma Ebola o non Ebola…arriveremo a Roma…malgrado voi…”

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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