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Espulso dall’Italia l’Iman di San Donà di Piave per la sua preghiera poco umanitaria contro Israele

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Il Ministro degli Interni Angelino Alfano ha deciso di espellere dal territorio italiano il marocchino Raoudi Albdelbar, Iman della Comunità Islamica di San Donà di Piave, per aver proferito oscure parole di minaccia contro Israele. Parole che il capo della comunità musulmana di quel comune avrebbe effettivamente pronunciato dal suo pulpito un venerdì dello scorso luglio davanti alla massa di fedeli che lo stavano ascoltando, si spera, senza approvarlo. In pratica l’Iman, preso dal suo fervore antisemita, avrebbe ad un certo punto rivolto ad Allah una preghiera ben poco ecumenica verso quelli che, insieme all’Occidente intero che li ospita, sono considerati gli infedeli da sterminare senza tanti complimenti. Una preghiera filmata e documentata che sarebbe arrivata sul tavolo del Servizio Centrale Antiterrorismo e della Digos di Venezia che si sono mossi insieme alla Procura della Repubblica. Il tutto è poi arrivato al Ministro degli Interni Alfano che, sulla base delle risultanze delle indagini, ha deciso di emanare il provvedimento immediato di espulsione nei confronti del poco “amabile” Iman di San Donà di Piave.

 

A parte la stranezza di sentir parlare di un…Iman di San Donà di Piave per noi che da sempre siamo abituati a sentire i ben più familiari termini di Parrocovice ParrocoVescovo, ci sovviene un pensiero che non ci fa dormire del tutto sereni: se nel nostro territorio c’è un Iman di quel genere, nulla vieta che di casi analoghi, o per lo meno simili, tra i fedeli dell’Islam che risiedono in Italia, ce ne possano essere un discreto numero e che questo episodio possa essere soltanto la punta di un enorme iceberg sommerso e, con tutto il rispetto per l’attività del nostro Antiterrorismo, proprio per questo motivo, sempre più difficile da controllare.

 

Perché il problema, al di là delle entusiastiche parole della Presidente della Camera Boldrini che li farebbe venire tutti qui, esclusa ovviamente casa sua, è che con la presenza di milioni di islamici nel nostro territorio, la possibilità che noi effettivamente ci troviamo a convivere con la presenza di una “bomba ad orologeria” pronta a scoppiare da un momento all’altro sulle nostre teste non è poi così remota. Infatti il discorso incriminato del suddetto focoso Iman evidentemente è stato ascoltato da centinaia di fedeli di Allah tra i quali poteva pure esserci qualcuno poco disposto a seguire le parole del Corano che invitano alla tolleranza e alla pace ma ben più portato ad usare la spada dell’Islam contro gli infedeli, tra i quali, è superfluo aggiungere, non ci sono soltanto gli Ebrei ma anche i Cristiani e l’Occidente intero.

 

Con l’immigrazione che si fa di giorno in giorno sempre più massiccia e inarrestabile e con le comunità musulmane che diventano sempre più numerose e che stanno assumendo le caratteristiche di un vero e proprio “stato” parallelo al nostro, il pericolo di trovare all’interno di questo mondo ospitato la testa calda o addirittura le oscure propaggini del terrorismo internazionale non è poi così da sottovalutare. Il fatto poi che sull’episodio si sia riferito lo stesso Iman di Treviso (anche qui, ripetiamo, fa un certo effetto sentire questa parola invece del…Vescovo di Treviso), dicendo di essere stupito da quanto il suo collega ha detto e di essere, bontà sua, d’accordo con la decisione del Ministro, non ci tranquillizza affatto.

 

A parte il fatto che, di fronte ad un provvedimento di restrizione della libertà personale della Pubblica Autorità ad essere proprio sinceri, del parere dell’Iman di Treviso o di chi per lui, alla suddetta autorità dovrebbe interessare poco o nulla, ci preoccupa il fatto che in primo luogo…verba volant come dicevano i latini, in secondo luogo che, di là di chi effettivamente si comporta rispettando le regole del paese che lo ospita, per la legge dei grandi, grandissimi numeri, il fanatico, l’integralista si trova sempre o, se preferite, si…fa trovare sempre pronto con tutte le nefaste conseguenze del caso. Quindi, ci dispiace per le ecumeniche inclinazioni della signora Boldrini, ma forse, con questo campanello d’allarme appena suonato, sarebbe il caso di provare almeno a rallentare un flusso migratorio non più sostenibile e contemporaneamente a tenere gli occhi ben aperti perché le sorprese possono essere dietro l’angolo e non si tratterebbe di…liete sorprese pasquali o natalizie ma di minacce prima o poi realizzate.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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