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Errani, l’ennesimo “innocente”

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Innocenza urlata, innocenza sbandierata, innocenza stampata: fiumi d’inchiostro, un coacervo di menti, un’accozzaglia di penne che si adoperano insieme per fare apparire una persona innocente: un condannato in secondo grado pienamente innocente, salvo il ragionevole dubbio. Il dubbio che niente può spazzare, nemmeno, ad un certo punto, un’assoluzione. C’è poi chi si adopera perfino per professare l’innocenza dopo una condanna definitiva in Cassazione. Tanto accade ogni giorno nella politica italiana, e i due partiti che vengono più investiti da questi tentativi di assolvere mediaticamente sono, naturalmente, il Pd e Forza Italia.
Il governatore emiliano Vasco Errani ha deciso di dimettersi, a seguito della condanna di secondo grado ad un anno di reclusione per falso ideologico in atto pubblico, nel processo per la vicenda Terremese.

 

LA VICENDA GIUDIZIARIA – Vasco Errani è stato condannato per falso ideologico con l’accusa di avere conferito informazioni fuorvianti al magistrato che indaga sui contributi “facili” concessi dalla regione alla cooperativa «Terremerse», presieduta in passato da suo fratello, Giovanni Errani, indagato a sua volta. 

Quando la procura di Bologna chiese il rinvio a giudizio, Errani scelse il rito abbreviato. La procura chiese così 10 mesi e 20 giorni di reclusione. Ma l’8 novembre il GUP di Bologna Bruno Giangiacomo assolse Errani (e tutti gli imputati) perché il fatto non sussiste. Il 18 febbraio 2013 la Procura di Bologna ha fatto ricorso contro l’assoluzione.

L’8 luglio 2014, oggi, viene condannato a un anno di reclusione (pena sospesa) dalla Corte d’Appello insieme ai dirigenti regionali Terzini e Mazzotti, condannati a un anno e due mesi.

Scrive Errani, presidente piddino della Regione Emilia-Romagna, in una nota: “Non si faccia nessuna confusione: quanto subisco io personalmente non diventi fango per l’istituzione, per questo intendo rassegnare subito le mie dimissioni, e nel farlo rivendico il mio impegno e la mia onestà lungo tutti questi anni. E la mia piena innocenza anche in questo fatto specifico. Piena innocenza. (…)
E’ un momento di amarezza. Ma per prima cosa non parlo di me, parlo della Regione, perché il mio compito è tutelare l’istituzione, il suo onore, la realtà pulita e di esempio a tanti che è questa Emilia Romagna. (…) Ho sempre messo l’istituzione davanti ad ogni altra considerazione, a me stesso e non cambio ora”. Errani ha alfine aggiunto che presenterà “subito ricorso affinché prevalga questa semplice verità”.

Riguardo alle dimissioni, aggiunge l’esponente del Partito democratico: “Le mie dimissioni sono dunque puramente un gesto di responsabilità; ad esse unisco il ringraziamento a collaboratori, istituzioni, organi dello Stato, forze sociali ed economiche, perché con tutti c’è stata una collaborazione significativa e costruttiva. A tutti ancora grazie e auguri di buon lavoro”.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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