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«Che noia che barba, che barba che noia»

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ROMA – La  pletora politica di buoni a nulla che se la canta e se la suona con le riforme costituzionali e la nuova legge elettorale sta passando il segno. La società frattanto, quasi alla fame, invoca posti di lavoro e l’adeguamento al reale costo della vita degli stipendi e delle pensioni. Ci propinano pasticciate porcherie spacciandole per riforme, ma basta guardarli in faccia, questi politici, per capire cosa hanno in testa. Va già bene quando si limitano a cazzeggiare senza rubare ed a parlarsi addosso come gigioni (ne siano esempi i talk show televisivi, ormai inguardabili). Mai che si senta uscire dalle loro bocche un discorso intelligente per risolvere i problemi della gente e dell’Italia che sta andando a rotoli: pensano solo alla loro poltrona e a farsi le scarpe l’un con l’altro.

La smettano almeno, i governanti piddini, di ripetere le solite fregnacce sul 40,8%, perché si tratta di voti che equivalgono a circa 11milioni di preferenze: pressapoco gli stessi che ottenne il PD di Bersani alle elezioni politiche del 25/2/13. Noi (trasversalmente) vorremmo un premier che mettesse al centro del suo programma l’abbassamento dell’IRPEF,che non tartassasse i poveri cristi che hanno acquistato l’appartamento in cui vivono con tanti sacrifici, che proponesse la cancellazione di tutte le leggi del rovinoso governo Monti (con particolare riguardo a quelle della Fornero), che mettesse un freno all’invasione dei migranti, che non delegasse i problemi seri dell’economia alla Ue ed alla BCE subendo i burocrati al servizio dei banchieri.

 riguarda poi la costituzione del 1948 (che copia in alcuni articoli quella sovietica del 1936), c’è solo da dire che è tutta da riscrivere, ma non abbiamo De Gaulle che in 4 mesi ne fece una nuova (da noi non basterebbero 40anni). Ci corre anche l’obbligo di sottolineare che quanto ci viene detto è un’offesa alla nostra intelligenza, soprattutto quando si sopravvaluta Renzi, che s’è seduto su un trono (usurpadolo) senza nemmeno passare attraverso il confronto elettorale. In parlamento. Di renziani veri ce ne sono ben pochi, gli altri sono tutti opportunisti passati dalla parte del vincitore per non perdere la poltrona. Per mandare avanti l’Italia bisogna tornare indietro, alla nostra sovranità monetaria, alla nostra autonomia ed alla nostra identità. Utopia?  Giuseppe Franchi Naa

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Di Redazione Elzeviro.eu

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