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Mentre lo Stato regala i soldi agli immigrati i nostri agenti di Polizia rischiano di rimanere a piedi

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Che i nostri governi debbano ridurre una spesa pubblica assolutamente insostenibile è cosa buona e giusta ma che questo risparmio arrivi al punto di depauperare il patrimonio tecnico, logistico e umano delle nostre Forze dell’Ordine riducendo i nostri agenti a girare su poche auto per giunta mezze rotte (sulla base di quanto risulta da un dossier presentato dal Sindacato Autonomo di Poliziaè cosa inaccettabile e invereconda.
 

Pochi infatti sanno in Italia che la famosa spending review, invece di andare a tagliare laddove regna incontrastata la burocrazia, i lacci e le lungaggini della Pubblica Amministrazione che rendono la vita insopportabile ai cittadini, è andata a tagliare solo e soltanto i finanziamenti ai servizi essenziali del paese. Pochi sanno e sapevano che  un poliziotto che esce per strada a rischiare la propria incolumità per difendere quella dei cittadini, percepisce uno stipendio netto di poco, ma veramente di poco, superiore a quello di una colf.
 

Pochi sanno che nella città di Roma, a causa del taglio della spesa pubblica, girano in tutto una decina di volanti della Polizia per turno mentre le auto dedicate alla scorta di onorevoli e senatori arrivano alla cifra iperbolica di 120. Come si faccia a mantenere l’ordine in una città di più di tre milioni di abitanti con una sola pattuglia ogni 300.000 abitanti qualcuno ce lo deve spiegare perché dal basso della nostra incompetenza ma anche dall’alto del nostro buon senso non lo capiamo.
 

In un paese come il nostro dove regna sovrana la burocrazia, che in termini economici si traduce in costi elevati per sostenere strutture il più delle volte inutili e che sono l’una il doppione dell’altra, si va a tagliare invece dove più c’è necessità. Basti un solo esempio illuminante e poco gratificante a proposito: di recente il titolare di una società di consulenze ingegneristiche di Napoli si è sfogato con la nostra Redazione lamentandosi di essere costretto a occuparsi più di problemi burocratici che non di quelli legati al suo lavoro. Basti pensare che per la posa in opera di un piccolo container uso ufficio in un’area tra l’altro adibita allo scopo, occorrono ben sei autorizzazioni, per ognuna delle quali è previsto un percorso ad ostacoli degno di un maratoneta. Il che, tradotto in termini pratici, significa che ci sono ben sei strutture burocratiche ad occuparsi della stessa pratica con costi inimmaginabili per la stessa Pubblica Amministrazione ma anche con costi incredibili e ingiusti per le società e per gli stessi cittadini, per non parlare dei tempi biblici di attesa che finiscono per paralizzare la tua stessa attività professionale.
 

E questo mentre uomini adibiti a fondamentali  funzioni pubbliche come quelle del mantenimento dell’Ordine Pubblico sono costretti ad andare in giro con poche auto mal ridotte e con il motore che cade a pezzi, mangiando per giunta pane e cipolle per riuscire ad arrivare a fine mese. Come direbbe il grande Totò: “Alla faccia del doppio bicarbonato di sodio!” Ma che bel paese! Complimenti…soprattutto se veniamo a sapere che lo stesso Stato che ti va a fare la conta dei peli che ti ritrovi nel fondo schiena al tempo stesso largheggia impavido quando si tratta di favorire il “Prego signori entrate”. Ci riferiamo ai soldi che arrivano in cascata nelle mani delle centinaia di migliaia di immigrati “chiamati” a gran voce dal Governo Renzi che apre loro le porte…assai dorate del nostro paese. Ma a Renzi and company questo evidentemente interessa poco…tanto paga Ninetta, cioè sempre e solo gli Italiani e tra questi si onorano di esserlo anche gli agenti di Pubblica Sicurezza chiamati ad erigersi a barriera contro il dilagare del crimine amabilmente importato, è il caso di dirlo, dall’estero.
 

Mentre centinaia di migliaia di migranti si stanno riversando nel nostro paese con la speranza, ma sarebbe meglio dire la certezza, di trovare chi li mantiene per il resto della loro vita, il Popolo Italiano, come al solito è chiamato, in nome della fratellanza e della solidarietà, a girare con le pezze al sedere dividendosi gli spiccioli per farli bastare fino alla fine del mese. E lo deve fare anche se indossa una divisa e deve assolvere ad un dovere pubblico e…guai se non riesce a farlo a causa della macchina che si ferma o perché deve coprire un’area per la quale non basterebbe un battaglione, perché c’è sempre qualcuno che, ben nascosto nella sua ignavia, lo accusa pure di inefficienza.
Questo è il bel paese: avanti signori entrate perché lo spettacolo sta per iniziare!

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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