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4mila sbarchi in 36 ore

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In questi giorni si celebra lo sbarco “alleato” nella nostra penisola, che ha importato democrazia e basi militari insieme a comportamenti da neocolonialismo. Gli americani ci hanno privato di molti caratteri della nostra sovranità, custodendo basi militari per i tornaconti loro impiegando i mezzi militari su larga scala nei conflitti mediorientali e più recentemente maghrebini. In queste basi non sono mancate scorrerie e disasti rimasti impuniti (tra crisi diplomatiche come a Sigonella, e stragi vere e proprie come quella del Cermis). Gli USA, però, come del resto l’Unione europea che subisce le conseguenze attuali del problema, non difendono il nostro paese da un’invasione di nuova portata: quella dell’immigrazione clandestina via mare favorita dal bel tempo della primavera avanzata, quando il Mediterraneo placido trasporta su barconi migliaia di africani venuti con la speranza di una vita agiata in un paese che ormai si sgretola sotto il peso di burocrazia e macerie istituzionali.

Sono oltre quattromila infatti i migranti soccorsi negli ultimi due giorni dalle navi della Marina Militare impiegate nella costosa operazione Mare Nostrum, per la quale spesso andiamo a recuperare al largo delle coste del Maghreb emigranti disperati, trasportandoli nel nostro paese per dar loro cure e vettovaglie. Perché è questo quello che accade, in una situazione economica ingestibile e con il debito pubblico che continua ad essere considerato “eccessivo” dalle istituzioni comunitarie. Nel corrente 2014 si contano ben 47mila sbarcati, ben 10 volte di più del 2013: numeri impressionanti e che dovrebbero far riflettere. Nel 2011, a cagione delle imperversanti primavere arabe, sbarcarno ben 63mila migranti, record storico che si avvicina minacciosamente.

La stragrande maggioranza di questi immigrati richiede il diritto di asilo, dichiarando di essere sfuggiti da Paesi in guerra o dove vi sono persecuzioni etniche o politiche. Tali soggetti non possono essere rimpatriati, e li teniamo nei CIE finchè non riescono a fuggire verso la Francia, altri paesi, o a stabilirsi in pianta stabile nel nostro paese. L’abolizione del reato di immigrazione clandestina può essere tranquillamente considerato come uno dei motivi dell’incremento tanto massiccio dell’emigrazione nel nostro paese.

Delle leggi Bossi-Fini e Martelli che la precede i nostri legislatori togati, i giudici di Cassazione e Consiglio di Stato, con le loro autorevolissime pronunce, sono riusciti a far cadere l’aggravante di clandestinità, il divieto di matrimonio con irregolari, il reato di clandestinità nella parte che punisce con il carcere gli immigrati irregolari. La Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo (espressione del Consiglio d’Europa, extra UE) è riuscito a sanzionare il nostro paese per il respingimento (invero, riaccompagnamento a Tripoli) di un gruppo di migranti nel 2009.

Dopo il disastro di Lampedusa è partita l’operazione Mare Nostrum, per la quale il governo Letta ha deciso di spendere dai sei ai nove milioni di euro al mese. Il semestre di presidenza Italiano dell’Ue farà sì che noi si possa chiedere una divisione delle spese? Riuscirà Renzi a ottenere quanto è giusto (mezzi, ma anche uomini), affinché le operazioni di salvataggio siano più criteriate e condivise da tutti i paesi che subiscono l’immigrazione clandestina nell’Unione?

L’Ue ha già stanziato diversi milioni di euro (non mezzi effettivi e marine di Stati membri) per coordinare le operazioni di salvataggio in mare, ma, con un aumento di oltre l’ottocento per cento degli arrivi di profughi nei primi 4 mesi del 2014 rispetto al 2013, è il caso di rivedere tutte le stime.

— NOTA: Leggi anche gli articoli correlati.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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