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La campagna elettorale è finita

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La piazza è stata vinta alla grande da Grillo, Renzi è stato contestato nella sua Firenze con fischi e striscioni, e Berlusconi ha preferito parlare in uno spazio chiuso, circoscritto ed ovattato, davanti ad un pubblico seduto in poltrona. Che tristezza! Eravamo abituati a ben altro, e facciamo fatica a nascondere la nostalgia che ci assale per il tempo che fu, quando il cavaliere infiammava gli animi e attirava in piazza due-tre milioni di persone.

Purtroppo ora, invece di stimolarci per andare a sostenere in massa Forza Italia, ha solo detto che piuttosto di votare Grillo, è meglio disertare le urne. E’ una frase che fa riflettere, perchè sottintende (senza esprimerla) l’amarezza per la spaccatura del suo partito, creato dal nulla 20 anni fa. Ma passiamo oltre. Per gli insulti che si sono scambiati i leaders, non stupiamoci più di tanto. Se le davano di santa ragione anche nel 1948, senza esclusioni di colpi.

De Gasperi diceva che Togliatti aveva il piede caprino (come i diavoli) e Palmiro gli rispondeva che si sarebbe messo lo stivale per dargli un calcio in culo. Quindi va tutto bene, la democrazia è questo. Chi comanda davvero è Draghi, che annuncerà il suo programma “di sviluppo” il prossimo 5 giugno. Comunque vada si faranno larghe intese tra PPE e PSE, che alla resa dei conti sono schiavi dei banchieri entrambi in egual misura. Per quanto riguarda l’elezione del nuovo commissario europeo (fra 5 candidati in lista), si tratta solo di una finzione. Sceglierà la Merkel e tutto continuerà come prima, con più euroscettici in parlamento rispetto al 2009. Su 751 deputati, 73 spettano all’Italia, ma non facciamoci illusioni. I burocrati tengono ben saldo il coltello dalla parte del manico.

di Giuseppe Franchi     N.a.a. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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