TORINO – La campagna elettorale per le regionali di domenica 25 maggio sta arrivando al capolinea e i protagonisti sfruttano questi ultimi giorni per sottolineare i punti salienti dei loro programmi e delle loro future battaglie. Oggi abbiamo ascoltato le parole di Maurizio Marrone, candidato al consiglio regionale per Fratelli D’Italia, già consigliere comunale di Torino dal 2011, eletto nelle file del Pdl.
Marrone, la cui esperienza politica è maturata nell’area ideologica proveniente dall’ex Msi, ha dei punti fermi su cui vuole lavorare sia a livello comunale che regionale, schierandosi apertamente contro le amministrazioni di sinistra che spadroneggiano da tempo immemore soprattutto nel capoluogo sabaudo.
Il candidato ci parla così dei criteri di assegnazione delle case popolari, ritenuti da lui iniqui, in quanto andrebbero a favorire chi vive da almeno 2 anni in baracche (con 5 punti in più in graduatoria) e chi ha lo status di rifugiato politico (con 3 punti in più). Dall’altra parte gli invalidi al 90% e i cittadini dal reddito pari a 0 possono godere solo di 2 punti nella scala d’assegnazione, formando così un evidente trattamento di sfavore verso i cittadini italiani.
Altro punto toccato dal consigliere Marrone è la tassa sui rifiuti, la quale sarebbe usata in parte per i maxi stipendi dei dirigenti Amiat, che viene trattata in tutto e per tutto come un ente privato piuttosto che come un’azienda pubblica (come dovrebbe essere dato che è sotto il controllo del consiglio comunale). Un tema molto caro a Marrone è quello dell’immigrazione e dunque non potevamo esentarci dal chiedergli quale fosse per lui la soluzione per i Cie (Centri di identificazione ed espulsione), in quanto soprattutto a Torino hanno creato diversi problemi per le forze dell’ordine. Questi, sempre secondo Marrone, dovrebbero snellire e velocizzare il processo di identificazione (ad oggi si prolunga per oltre un anno), ma in particolare dovrebbero essere ubicati all’esterno del contesto urbano così da evitare situazioni di disagio per le forze dell’ordine, costrette ad operare sempre sotto la feroci critiche e addirittura ritorsioni dell’ultra sinistra militante.
Maurizio Marrone, cui auguriamo una buona fortuna, si prensenta dunque senza tanti mezzi termini e giri di parole, ma con delle precise battaglie territoriali da condurre.
Freddie; G.Tebaldi