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Le parole migliori sono quelle non dette

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Alfano diceva: “brava Elsa, continua così”, ora dichiara: “Più si smonta la legge Fornero e meglio è”. Le preferenze sulle schede elettorali erano giudicate il chiavistello della mafia per comprare voti e controllarli, ora rompono le scatole per reintrodurle. Letta diceva: “nel 2014 il PIL crescerà dell’1% nel 2014 e raggiungerà l’1,7% nel 2015. Bankitalia ribadiva: “no, aumenterà dello 0,7% nel 2014 e raggiungerà l’1% nel 2015”.

Il risultato del primo trimestre ’14 è un calo dello 0,1%.
Renzi ripeteva: “Mai a palazzo Chigi senza passare attraverso il voto popolare, mai più larghe intese”, ma ha fatto tutto il contrario. Prima di confrontarsi con i burocrati alzava i toni: “Noi sappiamo cosa fare e lo faremo. Basta con i compiti a casa, non riceviamo ordini da Bruxelles”. Diciamo che ce li danno, e noi li eseguiamo alla lettera. “Il mio governo sarà formato da 10 ministri!” Poi sono diventati 16 con 9 viceministri e 35 sottosegretari.

“Nei primi 100 giorni cambieremo PA, FISCO, e GIUSTIZIA”, ma ne sono già passati 91 e quello che è stato fatto s’è visto. Dal momento che entro luglio Renzi vuole saldare il debito con le imprese di ben 68 miliardi, stanziare 5 miliardi per l’edilizia scolastica e 7 per il terremoto dell’Aquila, più la riduzione dell’irap, rassicurando che non ci saranno manovre correttive, ci dica dove ha intenzione di prendere i soldi per far fronte a tutte queste spese.

Per il momento ha di fronte il problema dell’immigrazione (che l’operazione “mare nostrum” ha aggravato) e l’ombra del fiscal compact che l’anno prossimo ci devasterà. Fra 10 giorni sapremo pure se il super campione del PD è riuscito a portare il partito al 40% dei consensi come aveva dichiarato con tanta prosopopea . Il voto per le europee non è solo un referendum sull’Europa, ma anche su di lui.

Giuseppe Franchi, Naa 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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