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Giustizia ad orologeria

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Si ha l’impressione che le toghe si sentano sostenute da circa 9 milioni di italiani, cioé da coloro che hanno votato il M5s. Si potrebbe quasi pensare che il “partito dei giudici” faccia una campagna elettorale con arresti a gogò senza guardare in faccia nessuno, che apra le porte del carcere per la destra e la sinistra, che voglia diventare il braccio “armato” di Grillo. Ma il comico genovese (che aumenta i consensi di giorno in giorno) dovrebbe aprire più gli occhi e meno la bocca, ricordarsi della fine impietosa che ha fatto Di Pietro. A dire il vero, non si capisce più niente. Renzi sta affondando nella palude, il suo governo trascina i piedi nel pantano delle riforme che ha voluto e che non sono poi così popolari come credeva.

Qualcuno dice che il decreto Poletti sul lavoro va contro una direttiva europea del 1999, il quotidiano “il Giorno” scrive che il padre del ministro Maria Elena Boschi (giovane e bella) è ai vertici di Uno Banca, innescando una miccia. I pataracchi della politica si infittiscono, mentre Draghi da Francoforte dichiara che sta preparando misure anticrisi che comunicherà il prossimo 5 giugno. Anche lui fa campagna elettorale. Non può essersi accorto solo adesso che l’euro troppo forte blocca l’esportazione ed occorre svalutarlo immettendo liguidità perché non conviene agli stati membri mantenere l’inflazione così bassa. C’est la vie, sono bastate poche parole del capo per far impazzire i mercati. Spread giù e borse su. Il governo in carica non c’entra proprio nulla.

di Giuseppe Franchi     N.a.a. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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