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Paura per il dopo-Monti: Moody?s abbatte il valore dei titoli italiani

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Ecco che Moody?s si riabbatte impietosa sull?Italia e sulla sua economia traballante.


L?agenzia di rating Moody’s, molto presa in considerazione da tutti gli operatori economici, ultimamente sta abbassando il tasso di valutazione dei titoli del debito pubblico di numerosi paesi dell?euro zona, e nei confronti dell?Italia assume un atteggiamento inesorabile. Il giudizio sui titoli di Stato è stato stavolta abbassato di due livelli (notches nel linguaggio degli addetti ai lavori).
L?annuncio è stato dato nottetempo, come accade ormai di consuetudine. L?outlook sarebbe negativo, e permarrebbe tale, anche a causa dell?effetto-contagio che perverrebbe da Spagna e Grecia, ma sarebbe altresì fondamentale, come oggi titolano Repubblica e co. la situazione politica instabile. La colpa per testate come quelle di cui sopra, manco a dirlo, è tutta da attribuire alla paventata discesa in campo dell?ormai consumato (per molti bruciato) e anziano Silvio Berlusconi.

 

Una boccata d?ossigeno per le testate giornalistiche che sull?immagine di Berlusconi si sono fondate (il Fatto), un?ossessione che viene finalmente rinvigorita per certe casalinghe allampanate che in gioventù hanno fumato troppe canne e creduto nella rivoluzione. Una preoccupazione in più per le persone sensate che non credono più ad una gerontocrazia imperante in un sistema totalmente scostante e staccato dai problemi della gente.

 

Moody?s, evidentemente più ascoltato delle stesse istituzioni comunitarie e di esse forse addirittura più credibile nonostante si tratti di un?agenzia privata, vede l?avvicinarsi delle elezioni come un?ulteriore fonte di rischio, nonostante le positive azioni intraprese dal Governo attuale. Non ci voleva Moody?s per farci capire che chiunque salirà al governo, tra l?accozzaglia Pd, Pdl (oggi si azzarda il nome Partito dell?aquilone o qualcosa di simile) e Udc, darà una smorzata alle ferree azioni di governo. Tuttavia dare una sferzata al carico fiscale per procurarsi simpatie politiche non coinciderà con l?ormai necessario taglio della spesa pubblica e degli sprechi, in primis quelli della politica, materia sulla quale il governo dei tecnici sembra non avere agito, finora, in maniera sufficientemente rigorosa. Il baratro intravisto da Moody’s non appare dunque profezia, ma previsione attendibile.

 

Inoltre a basare quella che a questo punto sembra un’analisi non priva di fondamento da parte dell?agenzia di rating, si pongono crescita debole e disoccupazione in aumento, nonché la stima del Pil, previsto in calo di ben due punti percentuali. “I rischi che gravano sull?attuazione delle riforme restano considerevoli e aumentano il peso dell?austerity e delle riforme sulla popolazione italiana”; ciò sembra mestamente porre un freno deciso al programma di riforme che però, ammette Moody?s “ha (avrebbe) davvero le potenzialità per migliorare notevolmente la crescita e le prospettive di bilancio”. Resta il fatto che ora i nostri titoli del debito pubblico sono due step sopra i titoli junk ? spazzatura.

 

 

Freddie

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Di Redazione Elzeviro.eu

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