Home / Affari di Palazzo / Politica interna / Sempre più Re Giorgio: Summit tra Renzi e Napolitano per il futuro del Paese

Sempre più Re Giorgio: Summit tra Renzi e Napolitano per il futuro del Paese

Condividi quest'articolo su -->

Governare gli italiani non è difficile, è inutile” vociferava qualcuno. Ora però i ruoli si sono ribaltati, è l’essere governati che è diventato inutile, perchè tanto il voto popolare dal 2011 conta poco o niente. Dunque perché ci prestiamo ancora a questo squallido teatrino che ci vede recare mestamente alle urne ogni volta per poi vedere il risultato rovesciato da chissà chi per “ragioni di Stato“?
Quando poi si scopre puntualmente che le ragioni non sono mica di Stato ma ben più estere di quello che può sembrare, facendosi trasportare dalle brezze tedesche, da quelle bruxelliane e talvolta addirittura da oltreoceano. Gli ultimi due capi di governo non sono stati scelti dal popolo, ma da un Presidente della Repubblica che ha deciso di interpretare il proprio ruolo nel senso più “aggressivo” possibile, e intendiamoci che questo è stato possibile anche “grazie” alla definizione fumosa che i nostri Padri Costituenti hanno voluto dare di tal carica.
Oggi Re Giorgio I ha incontrato il segretario del Pd Matteo Renzi, nella casa del sovrano, in un summit che è durato ben due ore. Oltre a regale cucina i due avranno sicuramente commentato la situazione politica nostrana, magari per comprendere su quali basi si possa muovere questo governo, finora completamente fermo. Si parla infatti di un possibile incontro futuro che coinvolgerebbe l’attuale Premier Letta, ma è tutto ancora nell’ombra; ormai la politica italiana sembrerebbe orientarsi sui binari della segretezza e del minor coinvolgimento popolare possibile.
Pare infatti che Napolitano sia stato “beccato” a sondare Mario Monti ben prima della successiva caduta del governo Berlusconi. Una manovra strana e misteriosa che però ben legherebbe con le già note teorie enunciate da Lorenzo Bini-Smaghi, secondo il quale B. sarebbe stato vittima di un complotto partito da Berlino e passato per Bruxelles (Berlusconi aveva infatti in mente una repentina uscita dall’euro). Noi cittadini in tutto questo facciamo la parte di anonime comparse che con il loro “timbro” elettorale dichiarano, nonostante queste “tresche”, la propria obbedienza e sottomissione al sistema.

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

La furia cieca e lo stridor di denti della sinistra sconfitta

Dopo il successo clamoroso di “Fratelli d’Italia” si scatena nel paese la furia scomposta di …