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La farsa del “Liberi tutti”

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E? ovvio che di farsa si tratti. Così come è ovvio il fatto che gli italiani siano consapevoli che non serva all’ordine pubblico un inasprimento delle pene, quanto piuttosto una certezza della pena. Ciò è già stato detto e ridetto.

Non aiuta aumentare gli anni di reclusione, quando poi quasi nessuno li sconta davvero. Quindi, che per l?ordine pubblico sia necessario poter essere certi dell’applicazione della pena lo possiamo dare per acquisito.

Ora il problema è il sovraffollamento delle nostre carceri. Chi è sotto la custodia dello Stato è sotto la responsabilità della collettività. Per questo sarebbe auspicabile non subisca violenza, nonostante in Italia non esista il reato di tortura. Per questo a chi è sotto custodia della Cosa Pubblica (da distinguersi rispetto a Cosa Nostra), devono essere riconosciuti certi diritti. Il diritto alla salute, alla dignità, i diritti civili non decaduti per effetto della pena… Addirittura vorrei ricordare che la giurisprudenza italiana non ha fini punitivi, ma di “rieducazione“. Il carcere dovrebbe pertanto “rieducare” l?individuo affinché si possa reintrodurre nella società, certi che non compirà più il reato o i reati commessi in precedenza.

Da Beccaria in avanti si è scelto di procedere in tal senso. Per questo l?Europa allargata, dal Consiglio di Strasburgo sanzionerà l?Italia, perché non è pensabile una simile e continua violazione di ogni diritto, come quella subita da chi, a torto o a ragione, finisce dietro le sbarre nel nostro Paese. Il problema però è l?efficacia dello strumento che il Governo si propone di adottare. Mi ricorda quando si diceva che in Italia c?erano pochi laureati e pochi diplomati: si è risolto il problema inondando le scuole di circolari che chiedevano di non bocciare salvo in casi straordinari.

Se guardiamo le statistiche di Paesi socialmente a noi simili, come ad esempio Spagna, Francia e Grecia, ci rendiamo conto che la popolazione carceraria è rispettivamente l?1,58, l?1,15 e ancora l?1,12 per mille della popolazione totale. Se guardiamo la media europea scopriamo che è pari all? 1,22 per mille. In Italia, le nostre sovraffollate carceri, detengono poco meno dell?1,09 per mille della popolazione totale. Questo significa che mancano i posti, non che abbiamo troppi carcerati. Ne abbiamo un numero coerente. Mancano i posti così come mancano per le scuole, per gli asili, per i letti in ospedale.

La soluzione dovrà essere quindi necessariamente la costruzione di nuove carceri, per garantire almeno la copertura di quell?1,22 ? (posti ogni mille abitanti) che la logica ci suggerisce. Anche perché sappiamo per esperienza che il “liberi tutti” dura dai 3 ai 5 mesi. Poi saremo comunque multati. E non mi soffermo a chiedermi chi conceda l?autorità al Consiglio d’Europa di multarci, perché ci porterebbe fuori strada.

Costa troppo e c?è la crisi? Vi ricordo che in Italia abbiamo il particolare fenomeno delle carceri fantasma: si parla di 40 strutture disseminate in tutto il Paese, costruite e mai utilizzate, per lo più ora dormitorio di disperati. Fatte col solo scopo di passare denaro dalla Cosa Pubblica alla Cosa… Nostra. Soluzione troppo lunga? Forse.  Si vuole altresì ricordare qui che in Cina nel 2011 hanno costruito in 90 giorni il grattacielo più alto al mondo. Da noi non si può fare? Allora partiamo da lì, dal cambiare la legge del “da noi non si può fare”.

Matteo Vennino

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Di Redazione Elzeviro.eu

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