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Le macerie dell’Italia dopo trent’anni di Unione Europea

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L’Italia è in avanzo primario dalla firma dei trattati di Maastricht nel 1992.

Autore: Gilberto Trombetta

Vuol dire che ogni anno lo Stato ci dà in beni, servizi e stipendi meno di quanto ci tolga con tasse e balzelli. Tra il 1995 e il 2018 ci ha sottratto 724 miliardi di euro. Cosa ha portato questa violenta ondata di austerità impostaci dall’Unione Europea?

Bilancio primario delle Amministrazioni Pubbliche in Italia

Ci ha portato tagli in quasi ogni settore della spesa pubblica. Negli ultimi 10 anni, i settori più colpiti sono stati quelli dell’istruzione degli affari economici (-15% circa), seguiti da difesa e ordine pubblico (-11% circa), e Sanità (-9%) [dal “Rapporto sulla finanza pubblica 2018“, Casa Editrice il Mulino, Bologna 2018].

La spesa pubblica italiana per settori socio-economici

Questo ha contribuito pesantemente al crollo dei salari [grafici elaborati da M. Raitano su dai INPS-Losai]. Nel 2016, il 10% più povero tra i lavoratori guadagna quasi il 20% in meno rispetto alla metà degli anni Ottanta. La fascia di reddito mediana il 3% in meno. Invece chi fa parte del 10% più ricco in Italia ha un reddito da lavoro del 20% superiore.

Il crollo dei salari in Italia

E non è finita qui.

Ha portato anche al crollo del valore degli immobili, bene rifugio per eccellenza, storicamente, degli italiani. Dallo scoppio della crisi, il valore degli immobili già esistenti è crollato del 23,7%.

I prezzi delle abitazioni in Italia

Austerità che ovviamente ha intaccato violentemente anche la capacità di risparmiare del popolo italiano. Il tasso di risparmio delle famiglie italiane nel 1995 era pari al 16% del reddito lordo. Ventidue anni dopo, nel 2017, la percentuale è crollata al 2,4%.

Crollo del tasso di risparmio in Italia

Tutto ciò ha portato a un aumento vergognoso della povertà assoluta, soprattutto nel Sud Italia. Il numero di italiani in condizione di povertà assoluta è infatti più che raddoppiato, passando da 1 milione e 900 mila del 2005 ai più di 5 milioni del 2018.

L’aumento della povertà in Italia

Revisione ed impostazione grafica: Lorenzo Franzoni

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Di Lorenzo Franzoni

Nato nel 1994 a Castiglione delle Stiviere, mantovano di origine e trentino di adozione, si è laureato dapprima in Filosofia e poi in Scienze Storiche all'Università degli Studi di Trento. Nella sua tesi ha trattato dei rapporti italo-libici e delle azioni internazionali di Gheddafi durante il primo decennio al potere del Rais di Sirte, visti e narrati dai quotidiani italiani. La passione per il giornalismo si è fortificata in questo contesto: ha un'inclinazione per le tematiche di politica interna ed estera, per le questioni culturali in generale e per la macroeconomia. Oltre che con Elzeviro.eu, collabora con il progetto editoriale Oltre la Linea dal 2018 e con InsideOver - progetto de il Giornale - dal 2019.

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