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Il discorso profetico di Hugo Chavez

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Riportiamo un estratto della conferenza stampa organizzata da Hugo Chavez il giorno della sua rielezione, 8 ottobre 2012. Le risposte dell’ex presidente del Venezuela stupiscono per la semplicità e la saggezza profetica. In fondo all’articolo il video integrale.

La profezia di Chavez

“Io non so se qualcuno razionalmente, in questo mondo, può essere d’accordo – ho detto “razionalmente”- con quello che è successo in Libia, per esempio. Si è trattato di una cosa orribile, qualcosa di barbaro. Una cosa barbara! Mi ricordo del mio ultimo soggiorno a Tripoli. Sono stato un buon amico, si sa, di Muammar Gheddafi, che è stato assassinato. Assassinato! Praticamente in diretta TV.

Lo torturano. Dopodiché viene la Segretaria di Stato (Hillary Clinton) e dice “Veni, vidi, he died hahaha”. E per questo che dico: chi in questo mondo può razionalmente, o piuttosto, può umanamente in questo mondo, esser d’accordo con tutto ciò? Per l’amor di Dio, se è così in quale umanità viviamo? Dov’è finita l’umanità? Dov’è l’umano? Perché si può non essere d’accordo con un Paese o con un Presidente, o con quello che volete. Ma uccidere migliaia e migliaia di esseri innocenti, per uccidere il Presidente, così come hanno fatto alla fine?

Nell’ultimo messaggio che mi ha fatto arrivare Gheddafi

dopo il passaggio da diversi intermediari, mi ha detto: “Morirò come il Che. Vado al martirio“. E infatti lo hanno martirizzato. E così i suoi figli, e così i suoi nipoti eccetera. Dico questo perché adesso faccio la domanda: c’è qualcuno che umanamente, permettetemi l’espressione, sia d’accordo con l’aggressione alla Siria? Mi chiedi se noi interverremo nella crisi siriana. Non lo so, se solo potessimo fare qualcosa! Ma cosa può fare un Paese come il Venezuela?

Ieri dicevo a Vladimir “Vladimirovitch”: che bella posizione ha preso la Russia nella questione siriana e la posizione della Cina, che non fu la stessa cosa nel caso della Libia, purtroppo. Queste sono delle crisi provocate. Pianificate e provocate. Cioè prodotte dall’esterno. Questo è quello che ha più volte affermato anche il Governo russo sul caso Siria.

 

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (Art. 11 Cost.)

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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