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USA: dopo la Siria pure Caracas

(Photo credit should read FEDERICO PARRA/AFP/Getty Images)

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Non conosce vergogna (ma in politica non esiste) e neppure freno la “dottrina Monroe” che, dal 1823, ispira la politica estera degli Stati Uniti nel continente americano.

Tale dottrina, infatti, giustifica (fin dalla fondazione degli States, 1776) ingerenze, protezioni e pure interventi armati in qualsivoglia parte del “nuovo continente”. Iniziarono ad aggredire il Messico per il Texas – Alamo è buona solo per la retorica hollywoodiana – poi, tra una guerra e l’altra (pure civile, sintetizziamo), arrivarono al :

Corollario Roosevelt

un’aggiunta del presidente Theodore alla dottrina Monroe, sintetizzabile nelle parole da questi pronunciate davanti al Congresso nel dicembre 1904:

Stante la dottrina Monroe, comportamenti cronici sbagliati nel continente americano richiedono l’intervento di polizia internazionale da parte di una nazione civilizzata.

Ovvero, in parole povere: gli Stati Uniti possono fare in America Latina quel che vogliono, come e quando piace loro.

Il corollario di cui sopra fu assunto (guarda caso) proprio in occasione della aggressione europea (Italia compresa) al Venezuela e permise agli Usa di sostituire gli occidentali nello sfruttamento delle enormi capacità petrolifere venezuelane sempre, evidentemente, per

“esportare la democrazia” a Caracas.

E, giacché (come sapevano i romani) melius abundare quam deficere, la “dottrina Monroe”, con annesso “corollario Roosevelt”, i vari presidenti yankee la hanno “estesa” a tutto il mondo conosciuto e pure (hanno tentato) al cosmo infinito.

Quante guerre, mondiali e locali, hanno visto le truppe a stelle e strisce impegnate a pieno titolo? Più facile sarebbe rintracciare quali “non” le abbiano messe in luce da protagoniste. In ogni caso dei ricercatori indipendenti parlano di 222 in 243 anni di storia. E parliamo di “interventi ufficiali”, non di quelli mediante consiglieri militari e truppe speciali o contractors della Cia etc… e neppure delle “intromissioni” economiche e politiche per forzare la mano contro chi non fosse o sia gradito a Washington (o a Wall Street).

L’altro ieri Trump ha minacciato l’invio dei marines in Venezuela, in difesa e sostegno del golpista politico Guaidò e di quei militari felloni che volessero sostenerlo. Esattamente quello che Obama tentò di fare in Siria contro il legittimo governo di Assad, non riuscendoci. Ed allora Trump cosa sperimenta? Annuncia il “ritiro dalla Siria”, peraltro neppure iniziato, e minaccia Maduro di fargli fare la fine di Gheddafi.

Vincenzo Mannello per Elzeviro

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Di Redazione Elzeviro.eu

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