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Il servilismo dei media americani nei confronti di Hunter Biden

President Barack Obama, left, talks with Vice President Joe Biden, center, and his son Hunter Biden, right, at the Duke Georgetown NCAA college basketball game, Saturday, Jan. 30, 2010, in Washington. (AP Photo/Nick Wass)

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In questi giorni il figliol prodigo della casa bianca, Hunter Biden, ha fatto un po’ il giro di ogni studio televisivo ossequioso per mettere in pratica il cosiddetto “damage control” sulle sue vicende.

Come al solito si finisce per cadere nella classica situazione de “la toppa peggiore del buco“, e ci troviamo il baldo giovane che le spara talmente grosse da aspettarci da un momento all’altro Pippo Franco che salta fuori da un cespuglio e ti dice che siamo su Scherzi a Parte.

Lasciamo stare il fatto che gli abbiano “hackerato” il portatile, lasciamo stare i racconti delle sue avventure con prostitute, dimentichiamo i festini fatti a bordo dell’air force 2, dimentichiamo addirittura tutto il marcio delle vicende ucraine.

Ma ad un certo punto il buon Hunter ci delizia con alcuni aneddoti di vita vissuta alla corte della casa bianca, tra i mille impegni, le prassi istituzionali, e le consuetudini della presidenza Obama. Il più spettacolare è quello in cui ci confida che si è fumato un pezzo di parmigiano pensando che fosse un cristallo di crack.

Voi che guardate questo circo di casi umani vi aspettereste che il conduttore almeno sbotti in una risata incontrollabile quanto onesta. Invece no, partono le frasi di comprensione, la pietà emanata da chi comprende le debolezze della carne, la compassione sprigionata verso il povero diavolo che combatte i demoni della droga.

È la festa del ridicolo e dell’ipocrisia, in cui si va in tv per tamponare fatti sconvenienti al padre, aprendo bocca gli stessi vengono peggiorati 200 volte ma, ovviamente, si ottiene lo stesso la remissione di ogni peccato e una nuova, linda, immagine pubblica.

Ovviamente non c’è un solo giudice che si permetterà di indagare o perseguire quelli che sono chiaramente reati conclamati confessati in diretta TV, specialmente nell’affare ucraino. La grandezza del mondo libero: quasi commovente!

P.S.: In molte pagine americane non allineate la notizia viene censurata dai cosiddetti fact checkers come pericolosa fake news. Potete seguire il link e rendervi conto che la cosa esce direttamente dalla bocca di questo fenomeno da baraccone.

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