Ecco qui il più potente capo d’accusa contro l’Unione europea: una vera congrega di cretini.
di Giuseppe Masala
Questa immagine illustra le dimensioni delle più importanti piattaforme social e di messaggistica esistenti al mondo e la loro nazionalità.
Notate qualcosa? Immagino che avete notato che non esiste una sola piattaforma europea o di un paese europeo. Questo cosa significa? Significa che l’impiego di crypto monete nei social semplicemente spiazza completamente l’Unione europea che non ha nessuna piattaforma.
Ciò distruggerebbe il sistema bancario europeo che però non sarebbe sostituito da “nuove banche” europee. L’Unione europea verrebbe colonizzata da americani, cinesi, russi e giapponesi dal punto di vista finanziario e dell’infrastruttura dei pagamenti.
Ecco qui, chiarito il danno dell’idiota politica austeritaria
imposta dai tedeschi. Vuoi fare concorrenza al Bangladesh sui prezzi? Benissimo, preparati a diventare come il Bangladesh sul resto. E sottolineo, non è per nulla facile recuperare. Se è evidente che è facile costruire una piattaforma perché di certo non mancano i capitali né le competenze tecniche è comunque difficile recuperare il gap visto che gli utenti ormai si sono già fidelizzati con altre aziende (per esempio noi su Facebook).
Capite la portata del disastro causato da quella massa di idioti? E non sarà certo la regolamentazione proposta da Dambrovsky sulle crypto a cambiare le cose.
Si noti infine la dignitosa posizione della Russia (considerato ingiustamente “paese arretrato”): bene, ricordo che si godono in buona parte i frutti della “semina” delle scuole italiane di ogni ordine e grado, visto che i fratelli Durov (inventori e proprietari di vk e telegram) sono prodotto delle scuole italiane, poi scappati a gambe levate dall’Italia visto che è difficilissimo fare impresa per dei giovani italiani, figuriamoci per due russi, gli avrebbero scatenato contro tutto accusandoli di essere i “Loaker di Putin”.
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