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Il bazooka di Trump e il pistolino dell’Unione europea

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La più grande manovra economica della storia americana adottata dal Presidente Donald Trump mette a nudo una volta per tutte l’inadeguatezza dell’Unione europea e della sua capacità di risposta a soluzioni di crisi.

Trump, quello che prima di entrare alla Casa Bianca era stato dipinto con i peggiori epiteti dai commentatori europei. sta continuando a fare la storia degli Stati Uniti d’America e si sta involando verso una probabile rielezione. Perché dopo aver contribuito, con un considerevole taglio delle tasse, al recente boom economico americano, che ha portato il tasso di disoccupazione al 3%, l’inquilino della Casa Bianca sta dimostrando di saper rispondere anche alla crisi del Covid-19.

Il tycoon ha infatti trovato l’accordo di repubblicani, democratici e della Federal Reserve, cosa non scontata, per affrontare la crisi del coronavirus con una poderosa immissione di liquidità nel sistema economico americano. Sono stati annunciati 2 trilioni di dollari per l’economia reale e altri 4 trilioni di dollari per il settore finanziario. Un totale di 6 trilioni di dollari. Una cifra senza precedenti, anche se raffrontata alla già coraggiosa manovra posta in essere da Obama per contrastare il crack del 2007/2008. In quel caso furono messi sul piatto “solo” 800 miliardi di dollari.

Parte dei due trilioni di dollari

verrano dati direttamente agli ospedali per garantire la presenza di personale medico e per assicurare l’acquisto del materiale sanitario necessario.

Un’altra parte, circa 500 miliardi, saranno destinati a prestiti, praticamente a tasso 0, per le piccole e medie imprese. Tuttavia l’aspetto più innovativo di questa manovra è rappresentato dai pagamenti diretti e a fondo perduto per i cittadini americani a medio e basso reddito. Si parla di 1.200 dollari per ogni adulto e 500 dollari per ogni bambino. Un assegno mensile che verrà accreditato direttamente sui conti correnti dei cittadini, senza passare dal circuito bancario. L’elargizione di questi assegni durerà fino a quando le attività economiche non verranno riprese regolarmente.

Si tratta di una manovra economica

che ha ricevuto un plauso trasversale nel mondo politico americano, mentre è stata accolta con una certa freddezza dai commentatori europei. Un’accoglienza distaccata che può essere spiegata solo con l’invidia di chi è costretto a fare un impietoso confronto con le non decisioni che sono invece prese in sede europea per affrontare il Covid-19.

Le sedi europee competenti, in particolare Banca Centrale europea e Commissione europea, hanno infatti in questo periodo dato il peggio di se. Le cifre messe finora sul piatto sono una miseria se confrontate con quanto si sta facendo negli Stati Uniti. L’Unione europea potrebbe arrivare a mettere sul piatto tra i 50 e 100 miliardi di euro. Una cifra da dividere tra tutti gli Stati membri ovviamente. 100 miliardi contro 2 trilioni, persino un bambino capirebbe che c’è qualcosa che non va.

Inoltre, in sede europea, si sta perdendo un’infinità di tempo per decidere come elargire questi soldi. Nel frattempo gli ospedali stanno collassando e le aziende sono sull’orlo del fallimento. L’opzione dei soldi a fondo perduto non sembra nemmeno passare dall’anticamera del cervello dei burocrati europei. Esiste solo una via: il prestito.

Soldi dati a prestito ai singoli Stati

ma ancora non si è deciso quale sarà l’ente erogatore. Il Mes o la Banca Centrale europea? In entrambi i casi, comunque, si tratterebbe di, pochi, soldi messi a disposizione e sottoposti a vincoli di non irrilevante portata, tra cui la ristrutturazione del debito pubblico.

Insomma, per la crisi peggiore dalla Seconda Guerra mondiale l’Europa mette sul piatto due spicci, insufficienti per superare la crisi sanitaria, e deleteri per il futuro economico del Paese.

Come chiosa finale per meglio far comprendere questo confronto impietoso, occorre dire che i due modelli di risposta scelti da Stati Uniti ed Europa non derivano da situazioni imponderabili, ma da una precisa scelta politica.

I 2 trilioni di dollari che saranno immessi dalla Federal Reserve

non sono stati reperiti in una cassaforte che conteneva fantomatici lingotti d’oro. No. Sono soldi creati dal nulla dalla Banca centrale di un Paese con un semplice click su un computer. Soldi che, per una precisa scelta politica, saranno dati in parte come assegni diretti ai cittadini e in parte come prestiti a tasso agevolatissimo alle imprese (con la chiara intenzione di immettere liquidità in un sistema bancario che altrimenti sarebbe compromesso).

Per fare questa manovra gli Stati Uniti andranno incontro ad un deficit poderoso, ma non si pongono alcun problema in merito. Il deficit di Stato rappresenta infatti, in questo caso, la ricchezza dei cittadini e la loro salvezza.

Non ci sarebbero vincoli di sorta od ostacoli affinché la Banca Centrale europea si comportasse esattamente come la Fed. Un click su un computer per salvare la salute e le aziende dei cittadini europei. Invece, da parte sua, l’Unione europea ha deliberatamente scelto di affrontare la crisi del Covid-19 con una cifra del tutto inadeguata e con modalità dannose per gli Stati membri.

 

 

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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