Nelle maggiori città della Spagna si sono tenute ieri (16/03) manifestazioni e sit-in di protesta contro l'”Unione europea dei mercati”. Non solo una manifestazione contro la spendig review e contro i tagli varati dal governo Rajoy quindi, ma proprio una protesta globale contro i metodi dell’Unione, che stringono il giogo di un’economia già stantia e prossima al collasso.
Migliaia di persone hanno sfilato a Madrid e in altre città della Spagna per chiedere un?”Europa delle persone, contro l?Ue dei mercati”, rispondendo all?appello degli Indignati. Un’Europa dei popoli è quella invocata dalle centinaia di migliaia di cittadini spagnoli, in contrapposizione a quella prettamente finanziaria, criticando anche fortemente l’Euro e la gestione della moneta unica in mano alla banca centrale privata dell’Unione.
L’agenzia Afp riporta gli slogan dei manifestanti: “Non dobbiamo niente. Non paghiamo”, così come era impresso su molti striscioni dei manifestanti a Valladolid, nel nord della Spagna. Tali espressioni di protesta sono stati riprese anche dai manifestanti a Madrid, in riferimento a Cipro, che imporrà una tassa eccezionale e senza precedenti sui depositi bancari in cambio di un piano di salvataggio europeo di 10 miliardi di euro.
E ancora: “Fuori la Troika“, scandivano i manifestanti in corteo fino a Puerta del Sol, piazza centrale della capitale occupata per diversi mesi dal movimento nato nel maggio 2011. La Spagna è notoriamente uno dei paesi che sono stati più colpiti dalle misure rigoristiche e dalle direttive di Bruxelles che impongono un piano di pressione fiscale francamente per molti insopportabile. La cura d?austerity, è il caso di dirlo, è draconiana e punta a risparmiare 150 miliardi di euro in tre anni, prima della fine del 2014. Il silenzio dei media di fronte a tale enorme collegamento di manifestazioni che hanno interessato tutto il paese iberico è fuor di dubbio assordante.