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Intanto a Zurigo un morto e tre feriti d’arma da fuoco: allerta Italia

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Nella convulsa giornata di ieri (attentato a Berlino dell’altroieri sera e uccisione dell’ambasciatore russo nella capitale turca), è passato sotto traccia un (altro) attentato di possibile matrice islamista nella confinante Svizzera.

Si è infatti verificato uno scontro a fuoco stile far west che ha gravemente ferito tre persone e la morte (suicida) dell’attentatore in quel di Zurigo, città che con l’Italia e gli Italiani ha molto in comune. L’attentatore avrebbe anche ucciso un 24 enne cittadino svizzero in un parco limitrofo dopo aver infertogli numerose coltellate.
La vicinanza geografica e la massiccia presenza di nostri connazionali nella città, infatti, dovrebbe far rizzare le antenne più che l’uccisione di un ambasciatore in quel di Ankara, considerato poi come la vicenda turca non abbia avuto finora ripercussioni internazionali (con confermato sostegno di Putin a Erdogan).

In un centro islamico zurighese, l’attentatore vestito di nero e con i tratti somatici nascosti da un passamontagna ha varcato la soglia sparando sui fedeli, intenti chi a leggere, chi a pregare. Tre persone hanno subito ingiurie fisiche di grave entità. Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio della giornata di lunedì 19 dicembre, quando i fedeli, dopo il lavoro, si recano per la meditazione in quella che non è una vera e propria moschea, ma qualcosa che molto le si avvicina. 
L’uomo armato, secondo i resoconti delle Forze dell’ordine, sarebbe un giovane di circa trent’anni, e sarebbe scappato via a piedi dal Centro. Le operazioni della polizia sono ancora in corso per accertare i moventi dell’aggressione. A pochi metri dal Centro islamico è stato trovato un corpo senza vita, che la polizia svizzera ha alfine identificato come l’attentatore.

Domenica pomeriggio, in un parco prossimo al Centro era stato rinvenuto un cadavere con molte coltellate inferte da qualcuno. Cadavere che si è poi rivelato quello di un 24 enne cittadino svizzero, che, come ha detto in conferenza stampa il capo della polizia Christiane Lentjes Meili, doveva conoscere il suo attentatore. Il capo della polizia ha identificato con tutta probabilità l’attentatore del Centro islamico nello stesso omicida del ventiquattrenne.
Le gravi ferite d’arma da fuoco subite dalle vittime fanno pensare al peggio per la prognosi dei pazienti, che sono stati prontamente trasferiti presso la più vicina struttura ospedaliera. I feriti hanno rispettivamente 30, 35 e 56 anni.

Il Centro islamico è legalmente riconosciuto come associazione culturale, la quale concede spazio ai fedeli mussulmani per praticare la loro religione sia attraverso corsi culturali, sia attraverso riti coranici.

La comunità italiana residente nella sola città di Zurigo è superiore alle ventimila persone, circa il 10% della popolazione residente (composta da 390 mila abitanti) ed in tutta la Svizzera la fede dichiarata dai cittadini è la seguente: due terzi della popolazione si professa di fede cristiana, mentre negli ultimi anni è in forte ascesa l’Islam; i fedeli musulmani sono oggi il 5% del totale, anche a causa della forte immigrazione nella Confederazione dai balcani, dove la fede islamica è molto diffusa.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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